PALERMO- Scaduti i termini di custodia cautelare, a causa di un cavillo, Antonino Messicati Vitale, arrestato il 7 dicembre dell’anno scorso in Indonesia con l’accusa di mafia ed estorsione, è adesso un uomo libero. È arrivato in Italia da solo, con un volo di linea, e si è presentato ai carabinieri della compagnia di Misilmeri per firmare documenti. Messicati Vitale ha solo l’obbligo di dimora a Palermo, per il quale tra l’altro ha fatto ricorso chiedendo il trasferimento a Portella di Mare, frazione di Misilmeri. E tutto per un vizio di forma. Un cavillo che ha contribuito a far scadere i termini di custodia cautelare.
Nella richiesta di estradizione, fatta attraverso una rogatoria, la Procura ha dimenticato infatti di tradurre il testo in indonesiano alla scadenza dei termini. E questo ha portato alla sua scarcerazione. Accusato di essere il capomafia di Villabate venne arrestato dai carabinieri e dagli agenti del servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Si trovava in un lussuoso residence a Bali. Dopo mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche fu rintracciato anche grazie al pedinamento di familiari e fiancheggiatori. “Secondo quanto abbiamo accertato, Messicati – affermò l’anno scorso Salvatore Altavilla capo del reparto operativo dei carabinieri di Palermo – non aveva mai perso i contatti la sua famiglia di origine e rappresentava ancora il referente della famiglia mafiosa di Villabate”. Tra i video che vennero sequestrati in quel blitz uno mostra il boss durante la festa per i suoi 40 anni mentre chiede ad un’orchestra di intonare la musica del padrino. Messicati Vitale ad aprile dell’anno scorso era riuscito a sfuggire all’arresto, durante un’operazione di polizia che aveva decapitato i vertici del mandamento mafioso di Misilmeri.
(Fonte ANSA)