Al carcere di Gazzi di Messina si è da poco conclusa una massiccia operazione della polizia penitenziaria.
Dalle prime sommarie informazioni, sembrerebbe che siano stati impiegati oltre 50 agenti, provenienti a supporto anche da altri istituti penitenziari.
Il ritrovamento
Gli agenti avrebbero rinvenuto, celati all’interno di un tubo di plastica simile a quelli utilizzati per lo scarico di acque piovane, 5 telefoni cellulari, tra i quali anche smartphone di ultima generazione. Sarebbero state rinvenute anche delle sim, un buon numero di carica batteria e diversi cavetti usb.
A rendere ancor più preoccupante l’episodio, il ritrovamento pure di una decina di lame per seghetto.
“Quanto verificatosi nella giornata odierna – dichiarano dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – non fa altro che confermare quanto da tempo ormai sosteniamo, cioè l’urgente necessità di potenziamento di uomini e mezzi in tutta la Sicilia. Proprio tre giorni fa abbiamo avuto un incontro con il Capo del Dipartimento ed il Direttore Generale del Personale dell’Amministrazione Penitenziaria – prosegue il Sindacato – nel corso del quale abbiamo esternato la nostra seria preoccupazione per la grave carenza di uomini in tutta la Sicilia, che si aggira intorno a mille unità.
Mercoledì giorno 23 giugno saremo impegnati dinanzi a tutte le Prefetture della regione Sicilia per portare a conoscenza anche l’opinione pubblica del disagio che il personale di Polizia Penitenziaria vive ormai quotidianamente, costernato da continue aggressioni ed eventi critici di ogni genere”.