Messina Denaro, la pistola ha il numero dell'arma di un carabiniere

Messina Denaro e il carabiniere: due pistole, stessa matricola. È giallo

L'arma ritrovata nel garage a Mazara del Vallo

PALERMO – L’ultimo giallo è servito. Le indagini erano ferme alla pistola trovata nel box che Giuseppe Di Giorgi avrebbe messo a disposizione di Matteo Messina Denaro in via Castelvetrano a Mazara del Vallo.

Il successivo aggiornamento è inquietante: la matricola è stata clonata. L’arma marca Walther ha lo stesso numero di una pistola regolarmente detenuta da un carabiniere in servizio alla Dia di Trapani. Si tratta di un investigatore di quelli impegnati in prima linea nelle indagini antimafia (ha dato anche la caccia al latitante), rimasto sbalordito quando lo ha scoperto. Due pistole, due matricole identiche.

Si è aperto un nuovo fronte nelle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Nessuno crede nella casualità. Serviva il numero di matricola di una pistola uguale per “pulire” l’arma trovata nel garage. Non importava che appartenesse ad membro delle forze dell’ordine o al contrario l’azzardo avrebbe reso la copertura più credibile in caso di controlli?

Il lavoro è ben fatto. Come quello già riscontrato nella pistola trovata nel covo di via Cb 31 a Campobello di Mazara. “Quest’arma voi non potete risalire a niente perché è fatta bene la punzonatura che non si vede niente… 20 anni fa me l’hanno portata dall’estero… dal Belgio… la mia vita non è che è stata sedentaria, è stata una vita molto avventurosa… molto movimentata…”, aveva detto il padrino durante l’interrogatorio.

Anche la Walther trovata nel box risale a qualche anno fa, ma è più recente. Un nuovo mistero, in pieno stile Messina Denaro che trascorreva la latitanza fra Campobello di Mazara e Mazara del Vallo dove nei giorni scorsi i poliziotti dello Sco e i carabinieri del Ros sono andati a perquisire un residence.

Il 31 ottobre 2022 il capomafia poi morto di tumore vi ha fatto ingresso assieme a Lorena Lanceri, una delle pedine della rete di fedelissimi, per restarci per due ore. Hanno portato via qualcosa?

Si vedeva giungere alle 16:30 la Giulietta del boss, sostare per venti minuti in attesa dell’arrivo della Fiat 500 della donna. Poi hanno ripreso la marcia insieme in direzione del civico 45 C di via Castelvetrano.

Il fermo di Di Giorgi non è stato convalidato, ma è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il favoreggiamento aggravato e la detenzione della pistola con 50 proiettili nascosta nella cabina armadio della camera da letto.

Agli investigatori l’uomo, che è incensurato, ha raccontato di averla trovata per strada e di averla portata a casa.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI