I Santapaola e la guerra con gli Ercolano, condanne definitive

I Santapaola e la guerra con gli Ercolano, condanne definitive

Sullo sfondo, due delitti di mafia

CATANIA – Fu una vera e propria guerra di mafia, anche se le cronache la ribattezzarono “mini-faida”. Da una parte i gruppi vicini a Nino “u pazzu”, al secolo Antonino Santapaola, dall’altro affiliati o fedelissimi del clan Ercolano. Le vittime furono due.

Sono passate in giudicato le condanne per gli omicidi di Michele Costanzo, per cui sono stati condannati Arnaldo Santoro e il boss Maurizio Zuccaro e quello di Salvatore Di Pasquale detto “Giorgio Armani”, vicino agli Ercolano. Per quest’ultimo sono stati condannati Luigi Ferrini, Angelo Pappalardo, Marco Strano e Pietro Privitera, ritenuti vicini ai Santapaola e Alfio Mirabile.

Uno sconto di pena

Le pene a 30 anni sono stati inflitte in primo grado dal Gup di Catania, confermate in appello, e ora rese definitive dalla Cassazione, che ha già depositato le motivazioni. I due delitti risalgono al 2004. L’unica riduzione di pena è stata concessa a Marco Strano, difeso dagli avvocati Gabriele Celesti e Michela Lapertosa, per cui è scesa da trenta a 20 anni.

Di Pasquale fu ucciso all’una e mezza del mattino del 29 aprile 2004 in piazza Ustica, davanti a una rivendita di panini. L’omicidio per il gup fu commesso da un commando di killer di Cosa Nostra. Gli assassini usarono una pistola calibro 9 e una calibro 380 automatica.

L’omicidio “Armani”

“Giorgio Armani” sarebbe stato ucciso per risposta al tentato omicidio che era stato commesso, su decisione della famiglia Ercolano, pochi giorni prima ai danni di suo zio Alfio Mirabile. Gli Ercolano, colpendo Mirabile, volevano contrastare lo strapotere di Nino Santapaola.

Di Pasquale era divenuto il bersaglio perché si sarebbe vantato “con allusioni di essere stato l’autore dell’attentato”. Secondo un collaboratore di giustizia, aveva festeggiato per l’attentato. Il suo killer reo confesso (e pentito) Dario Caruana, ha aggiunto che una parente di Mirabile aveva detto di aver visto Di Pasquale uscire dalla strada dell’attentato.

Il delitto Costanzo

L’omicidio di Michele Costanzo avvenne pochi giorni dopo l’uccisione Di Pasquale, nel pomeriggio del 3 maggio 2004, lungo la Ventitreesima Strada della Zona industriale. La vittima pure in quel caso fu colpita con armi semiautomatiche.

Costanzo sarebbe stato vicinissimo a Mirabile, e Zuccaro era, secondo il gup, “agguerrito avversario dei Mirabile”. A commettere l’omicidio sarebbe stato tale Lorenzo Saitta detto “Salvuccio u scheletro”, processato a parte, che sarebbe stato agli ordini di Zuccaro. Santoro, invece, avrebbe preso parte in veste di “ulteriore esecutore materiale”.


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