I nodi del ponte e il risanamento: la relazione del sindaco

I nodi del ponte sullo Stretto e il risanamento: la relazione del sindaco

I vincoli sugli espropri e il Comune. Cosa ha detto Federico Basile

MESSINA – Dal “risanamento” del Comune, ai nodi del ponte sullo Stretto, a partire dal problema dei “vincoli preordinati agli espropri”. Il sindaco Federico Basile illustra una corposa relazione al consiglio comunale, pensando al futuro.

Il bilancio

Il sindaco, che ha avocato a sé la delega finanziaria, ha più volte ricordato di agire in “continuità” con Cateno De Luca. Ed è sul piano di risanamento finanziario che Basile sciorina i numeri a cui tiene: “La massa debitoria – sostiene – è scesa da 552 milioni di euro a 155 milioni”.

Contrazione delle spese, recupero delle “ingenti fasce di evasione”, la Corte dei Conti ha certificato che “il Comune di Messina, pur in presenza di una situazione debitoria ancora pesante, non possa essere definito in stato di dissesto”. “Un fondamentale risultato – sottolinea il sindaco – rispetto a una complessiva strategia che dal 2018 ha visto il Comune essere protagonista di un nuovo corso amministrativo e contabile, allontanando definitivamente lo spettro del dissesto ed aprendo le porte al risanamento finanziario dell’Ente”.

Programmazione dei fondi Pon 2021 – 27

Il primo cittadino porta in consiglio comunale i dati, 222 milioni di euro. Sono i fondi a valere sul programma Pon Plus 2021 – 27, ripartiti in 9 “assi prioritari”: agenda digitale (23 mln); sostenibilità ambientale (39 mln); mobilità (10 mln); inclusione sociale (73 mln); rigenerazione urbana (75 mln); assistenza Fesr (2,4 mln); assistenza e comunicazione (500 mila euro).

I nodi del ponte sullo Stretto

Basile sottolinea che “è stato con grande onore che nel mese di febbraio 2023 sono stato eletto nel Direttivo regionale di Anci Sicilia”. Ma è sui rapporti col governo che il sindaco sfodera la carta “ponte sullo Stretto di Messina”, ricordando gli incontri “propedeutici” con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e l’audizione alla Camera dei Deputati. Basile rilancia il concetto di “sistema infrastrutturale che costituisca il nodo di un sistema di collegamenti tra la Sicilia e la Calabria”.

Il ponte e il problema dei vincoli

Dall’istimo proposto nel 1957, tra Ganzirri e Punta Pezzo, all’iter bloccato con il governo Monti. Il sindaco ricorda le tappe degli ultimi 60 anni e arriva allo snodo più importante, quello dei “vincoli preordinati agli espropri”, come sancisce una legge del 1971. Ma Basile si chiede a quale progetto siano riferiti i “vincoli”.

Non è da escludere – insiste – che si siano, nel frattempo, autorizzate opere e manufatti su aree che, tra qualche anno saranno espropriate dal nuovo progetto del ponte. Il Comune di Messina ha chiesto ufficialmente se le aree sulle quali riapporre i vincoli siano quelle del vecchio progetto ma non ha avuto risposta dal ministero”.

Il ponte e il ruolo di Messina

E ancora, il primo cittadino non fa mistero di essere stato sempre favorevole all’opera, ma “al netto delle polemiche sulle coperture finanziarie ancora da reperire e il diffuso scetticismo che avvolge il ponte per i decenni sui quali si sono spesi fiumi di atti documentali e diversi milioni in progettazioni, consulenze e gestioni propedeutiche alla (mancata) realizzazione del ponte, si vuole porre l’attenzione su Messina, sulla propria comunità e sul suo territorio per essere con il ponte ed oltre il ponte, padroni del proprio destino”.

Basile rincara la dose: “Nulla più ci è dato sapere su scelte strategiche importantissime per il Comune di Messina; questo non può essere accettato”. Il sindaco rivendica il ruolo del comune di Messina che “deve essere coinvolto”, soprattutto sulla pianificazione, perché “ancorché ci si fidi dai tempi dettati dal Ministro Salvini, Messina è a dir poco scottata dal passato recente, e poco recente, della storia del Ponte. Attendere che il ponte si realizzi nella indeterminatezza della reale pianificazione di contorno non può bloccare Messina per altri 20 anni; questo non accadrà perché Messina si farà sentire”.

Un capitolo della relazione è dedicato anche alle opere compensative: “Nessuno oltre Messina può decidere per Messina. Un territorio depredato da decenni che oggi vede ettari ed ettari da bonificare dopo che chiunque vi abbia installato reti ed impianti, ha poi lasciato li il rifiuto produttivo”. Su queste basi, il sindaco chiede l’istituzione di una cabina di regia per il monitoraggio costante “che possa registrare le esigenze sociali ed ambientali del territorio in relazione alla realizzazione del ponte”.

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