Messina, le foto prima dell'omicidio di Sara. Autopsia su Argentino

“Lasciami in pace”, le foto prima dell’omicidio di Sara

Domani l'incarico ai periti che effettueranno l'autopsia su Argentino
NON CI SARà UN PROCESSO
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Sono immagini che non saranno mostrare al processo perché non ci sarà un processo per l’omicidio di Sara Campanella. Il 10 settembre sarebbe dovuta iniziare la prima udienza davanti alla Corte d’assise di Messina. Con la morte dell’imputato, Stefano Argentino, il reato di omicidio si è estinto.

Prosegue, invece, l’inchiesta sul suicidio dell’assassino reo confesso. Oggi, martedì 12 agosto, sarà conferito l’incarico per l’autopsia. Sono sette le persone indagate. La procura di Messina vuole accertare se ci siano responsabilità nella morte del ragazzo che aveva manifestato più volte la volontà di togliersi la vita in carcere.

“Mi devi lasciare in pace”, disse Sara Campanella. “Perché?”, ripeteva il suo carnefice. “Non l’hai capito, ma lassari in pace”, aggiunse la vittima. Non c’era spazio per una relazione sentimentale creduta possibile dal solo Argentino.

Nei frame estratti dai carabinieri dalle telecamere di sorveglianza si vede Argentino seguire, incrociare e affiancare Sara in viale Gazzi, appena uscita dal Policlinico dove seguiva le lezioni.

Per un istante si trovano faccia a faccia, è il momento in cui la studentessa registra con il cellulare il tentativo di allontanare Argentino.

Sarà Campanella, 22 anni, studentessa di Misilmeri, proseguì per la sua strada, dando le spalle al carnefice che dopo avere affondato la lama si diede alla fuga.

“Stefano avrebbe dovuto essere rinchiuso in una Rems o in un Istituto a custodia attenuata”, ha detto il suo legale, l’avvocato Stefano Cultrera.


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