Messina verso la sfida decisiva | Bramanti e Cateno senza alleati - Live Sicilia

Messina verso la sfida decisiva | Bramanti e Cateno senza alleati

Il fattore premio di maggioranza e i calcoli che a sinistra possono favorire la rimonta del deputato regionale.

Amministrative
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Un ballottaggio con più denunce che apparentamenti. Il secondo turno delle amministrative di Messina si avvicina in un clima sempre caldissimo, tra le visite in questura di Dino Bramanti che lamenta gli attacchi a suo dire eccessivi di Cateno De Luca nei suoi confronti, e i mancati accordi tra candidati. Bramanti e De Luca si sfidano da soli, senza apparentamenti della seconda ora. A vuoto gli abboccamenti, veri o presunti. Cateno ha giocato a carte scoperte, rivolgendosi al Movimento 5 Stelle per un apparentamento tecnico, invocato dai supporter del deputato regionale in piazza. L’offerta, pur vantaggiosa, non ha ingolosito i 5 Stelle, che avrebbero goduto di un bel premio di maggioranza in consiglio in caso di vittoria dell’ex sindaco di Fiumedinisi, che non ha eletto un solo consigliere al primo turno. Il premio sarebbe quindi andato tutto ai grillini, che però non ne vogliono sapere. “Il ballottaggio Bramanti-De Luca è quanto di peggio potesse accadere, Messina sarà condannata a scegliere fra la padella e la brace”, ha tagliato corto il candidato grillino sconfitto, Gaetano Sciacca. Un possibile corteggiato era Sicilia Futura, che ha superato lo sbarramento, ma De Luca su questo eventuale percorso non avrebbe trovato sponda nel “suo” popolo.

Qualcuno invece dalle parti del centrosinistra sembra che pensasse a un’intesa con il candidato del centrodesra Dino Bramanti. Un’ipotesi di mini-Nazareno sullo Stretto rimasta solo a livello di gossip e subito stoppata dal segretario regionale Fausto Raciti. “Nessun apparentamento, chiunque vincerà saremo all’opposizione”, assicurano, citati da La Sicilia, anche i deputati dem Pietro Navarra e Franco De Domenico. Gli ambienti accademici e quelli di Sicilia Futura erano stati i primi indiziati di un possibile avvicinamento al centrodestra. Ma di alleanze non ce ne saranno.

Il centrosinistra non sceglie, come non sceglie Renato Accorinti. “Noi non gestiamo pacchetti di voti”, dice il sindaco uscente. “Siamo su modelli alternativi rispetto alla storia e alla provenienza dei due candidati”. Che poi è la stessa posizione di Antonio Saitta, il candidato del centrosinistra che ha dichiarato che domenica si troverà davanti a “un dilemma gravissimo”. La sua vice designata, Maria Flavia Timbro di Articolo 1, il dilemma lo ha già risolto: “Io non sceglierò, non ne ho intenzione. O lascerò la scheda bianca o scriverò Saitta, che è il mio candidato”, dice.

Già, ma che farà l’elettorato di sinistra? Possibile che una parte sceglierà di non votare. Gli altri restano un rebus. E saranno ago della bilancia con gli elettori dei 5 Stelle. Qualche calcolo potrebbero farlo un pugno di aspiranti consiglieri in bilico. Già, perché se a spuntarla sarà Cateno De Luca, che non può beneficiare del premio di maggioranza perché non ha nessun consigliere eletto (si fosse apparentato con una lista che ha superato lo sbarramento il premio sarebbe andato a quest’ultima, ma l’accordo come detto non c’è), i seggi ancora da assegnare si distribuiranno alle varie forze politiche che hanno superato il 5 e quelle di sinistra totalizzerebbero dodici seggi anziché otto. E insomma, non è difficile ipotizzare che quei quattro in bilico preferirebbero la vittoria di Cateno. Anche i 5 Stelle vedrebbero leggermente rafforzarsi la propria rappresentanza se la spuntasse De Luca con due eletti in più, che entreranno a Palazzo Zanca solo se vincerà Cateno. Che sarebbe un sindaco senza maggioranza (di più, senza nemmeno minoranza, non avrebbe consiglieri) e quindi anche con prospettive di durata più incerte rispetto all’avversario, si sussurra nei corridoi della politica a Messina. Come a dire: con de Luca a Palazzo Zanca, l’occasione di una rivincita potrebbe arrivare prima. Tutti elementi che potrebbero indurre un pezzo di ceto politico esterno al centrodestra a parteggiare per il vulcanico deputato regionale. Ma la differenza la faranno gli elettori. Che al primo turno, con un voto disgiunto assai diffuso, hanno dimostrato di voler scegliere il sindaco senza farsi dettare troppo la linea da chicchessia.Fu così che cinque anni fa la spuntò Renato Accorinti.


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