"Mi sto rilassando, ho ammazzato mia moglie"

“Mi sto rilassando, ho ammazzato mia moglie”

Una ricostruzione dei fatti agghiacciante.
I FATTI CRUENTI
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CATANIA. “Mi sto rilassando … ho ammazzato a mia moglie … non ne potevo più … le ho dato un colpo di macchina”. E’ esattamente quello che Piero Maurizio Nasca racconta pochi minuti dopo avere, invece, travolto e ucciso con la sua Opel Meriva, Concetta De Bormida, amica della moglie Anna Longo.

Dal provvedimento di conferma di convalida del fermo, firmato dalla Gip, Marina Rizza, si ricostruisce cos’è accaduto la drammatica mattina di sabato scorso. A partire dai minuti successivi all’uccisione con Nasca che chiama il 112 ammettendo di avere intenzionalmente ucciso una delle due donne: “Buonasera … se mi potete raggiungere perché ho ucciso una donna! …. L ‘ho fotto di proposito! … io volevo ammazzare mia moglie! … ho preso un ‘altra persona che era … un ‘amica! … allora questa signora purtroppo a mia moglie ha un paio di anni che sempre la spinge a lasciarmi sempre … sempre … allora oggi ho passato alla casa di cura per vedere cosa c’aveva non m’ha fatto entrare a me ed è entrata con questa persona … senti una cosa ma io sono tuo marito io non sono una persona estranea … perché deve entrare con questa persona estranea che non c’entra niente …la signora Cettina Di Bormida”

La ricostruzione dello stesso Nasca

Nasca è risultato positivo all’alcool test. Sempre, dal verbale dell’interrogatorio, emerge quella che è la confessione dell’uomo:Da diversi anni ho battibecchi con mia moglie Anna Longa, avevamo il divorzio e poi lo abbiamo sospeso. Stamattina io e mia moglie siamo andati insieme in clinica perché dovevamo fare due visite psichiatriche. Quando lei ha finito, mentre io aspettavo come un cretino per portarla a casa, lei mi ha detto che veniva un amico suo a prenderla. lo mi sono arrabbiato perché poi ho capito che quella persona era la sua amica De Bormida Cettina, era un ‘amica di mia madre e maledetto il giorno in cui l ‘ho fatta conoscere a mia moglie, perché metteva sempre battibecchi fra me e mia moglie, lei mi ha anche fatto arrestare, vedi quanti anni sono che sopporto, mi si sono fatti fili. A me dispiace perché ho una coscienza e non so come giustificarlo, me ne sono pentito subito e ho chiamato subito la polizia per dirgli che avevo fatto quello che ho fatto, Quando sono uscito dalla clinica c’era Cettina, io dovevo accompagnare mia moglie a casa. Mia moglie mi aveva detto all’inizio che aspettava un amico, poi ho capito che c’era lo De Bormida lei mi ha detto che aspettavano un amico, non mi ricordo se mi ha detto che era amico suo o di mia moglie. A quel punto mi si sono uniti i fili; loro due si sono allontanate a piedi e mi evitavano, cercavano di evitarmi mentre camminavano e allora mi è preso un attacco e le ho investite. Le ho investite due volte, poi mi sono allontanato e mi sono formato al bar, dove ho chiamato il 113 e gli ho detto quello che avevofatto. Quando le ho investite erano tutte e due sul marciapiede. Stamattina non ho bevuto, dopo il fatto mi sono fermato al bar e ho preso due bicchieri di bianco sabbia, un liquore. Nella clinica eravamo andati a fare una visita psichiatrica perché io dovevo essere ricoverato, e mia moglie lo stesso, lei ha problemi di memoria. In quel momento mi è preso un attimo così; lo prima volta le ho colpite di lato, poi non ricordo se ho fatto retromarcia, forse si, perché volevo colpirle di nuovo, in particolare mia moglie. La velocità poteva essere a 30/40 km orari. Sul marciapiede mentre camminavano c’erano mia moglie davanti e la signora Cettina dietro. Dopo averle colpite la prima volta è scoppiata una ruota; sono comunque riuscito ad arrivare al bar, li ho cominciato a sentire lo ruota scoppia. Il muso della macchina era rivolto verso la clinica, le ho puntato con il frontale e poi le ho colpite con la parte davanti laterale. Mi dispiace per quello che ho fatto ma purtroppo ci sono momenti in cui si uniscono fili e non si capisce più niente. Stamattina avevofatto il pre ricovero. ADR: sono in cura da almeno tre anni presso il SERT di Giarre, dove abitavo; una volta sono stato ricoverato a Trecastagni, io non bevo ma quando mi prendo di nervi bevo perché mi fanno arrabbiare. Non faccio uso di sostanze stupefacenti, a parte lo morfina. Non ho altro da aggiungere”.


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