CATANIA. Sei pratiche di microcredito etico sociale e 7 di prestito della speranza sociale per un totale erogato di 47 mila euro a fronte di oltre 350 ascolti realizzati. Sono i numeri del 2017 del servizio microcredito della Caritas Diocesana di Catania, diffusi ieri al museo diocesano nel corso della conferenza “Il microcredito al servizio della famiglia in tempo di crisi”. Nel corso dell’evento, Salvo Pappalardo e Pippo Ternullo, relatori e responsabili del servizio microcredito, e don Piero Galvano, direttore della Caritas diocesana, hanno chiesto soluzioni concrete per famiglie e individui che cercano modalità di riaccreditamento con il sistema bancario per avere nuovamente accesso al merito creditizio.
Il microcredito diocesano, tra il 2011 e il 2017, ha permesso l’erogazione di 157 pratiche per sostegno alla quotidianità familiare e alle microimprese per un importo complessivo di 760 mila euro. La riduzione dell’erogazione, rispetto agli anni precedenti, è stata causata da alcuni ostacoli «insuperabili rappresentati – si legge nella Relazione della Commissione allargata che comprende anche Provincia Regionale di Catania, Prefettura di Catania e Banca Credito Cooperativo etneo – dagli elementi pregiudizievoli, sia odierni che storici, ovvero delle segnalazioni negative che vengono effettuate dalle banche e società finanziarie».
Pippo Ternullo ha evidenziato come il 2017 sia stato uno degli anni anni più complicati perché «non era mai accaduto – hanno spiegato – che in proporzione agli ascolti effettuati i risultati fossero esigui in termini di erogazione». La crisi, pertanto, è arrivata a colpire anche uno strumento che per molte famiglie costituisce l’ultima frontiera per ottenere piccoli prestiti finalizzati alla ristrutturazioni di immobili, studi universitari, sfratto, aiuto al reddito, pagamento tributi e salute. Nel corso degli anni, inoltre, imprenditori e artigiani hanno potuto avviare la propria attività grazie al microcredito per le imprese. «Occorre permettere a uno strumento potente come il microcredito – ha aggiunto Salvo Pappalardo – di tornare a essere maggiormente efficace, noi continueremo a crederci e a fare il nostro servizio».
Tre i passaggi necessari per rilanciare il microcredito. Li ha espressi Salvo Pappalardo nel corso dell’incontro. «Auspichiamo – ha spiegato – che l’ente partner Unicredit rinnovi la convenzione con la Regione siciliana e con gli enti di volontariato virtuosi. Inoltre, per quanto riguarda il “prestito della speranza per le imprese”, ci auguriamo una maggiore comprensione e flessibilità dagli enti preposti alla valutazione delle istruttorie nei confronti dei soggetti che desiderano fare e attingere ai finanziamenti della Conferenza Episcopale Italiana, e, in ultima analisi, soluzioni per superare l’enorme presenza di forme pregiudizievoli all’interno dei singoli soggetti che non facilità l’accessibilità al merito creditizio dei richiedenti assistiti dalla Caritas Diocesana di Catania».
Il servizio microcredito resta uno strumento essenziale. Don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana di Catania, ha sottolineato che «rappresenta ancora una possibilità di ripresa e di aiuto economico finalizzato al superamento delle quotidiane criticità in cui versano tante famiglie che sono nel bisogno, anche se non è sempre semplice, a causa delle rigide regole vigenti nel mondo bancario».
Presente all’evento anche Mons. Salvatore Genchi, Vicario generale Arcidiocesi di Catania, che ha portato i saluti dell’Arcivescovo, S. E. Mons. Salvatore Gristina, impegnato nella visita pastorale. «Il contatto con i bisogni e le sofferenze della nostra gente – ha dichiarato – è sempre qualcosa che ci mette in crisi e l’ascolto di chi ha bisogno e poi la disponibilità ad offrire aiuto a volte ci crea dei conflitti, perché non siamo in grado di intervenire nella maniera in cui la gente vorrebbe essere servita, in cui avrebbe diritto a essere servita».
Il servizio microcredito della Caritas consente a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica di poter accedere a prestiti bancari agevolati tramite istituti di credito convenzionati con l’organismo pastorale, e si articola in quattro strumenti essenziali: microcredito etico sociale, prestito della speranza (sociale e impresa), sovra indebitamento e lotta contro l’usura, microcredito regionale. A livello nazionale, il quadro dettagliato è stato fornito da Rocco Serafino, delegato Vobis Catania (Volontari Bancari per le Iniziative nel Sociale). Per riassumere: «l’attuale situazione del Prestito della Speranza, grazie all’impegno di Caritas e Vobis, con il contributo finale di Banca Intesa, registra 55 milioni di euro erogati e 13.800 persone, o comunque nuclei familiari, che hanno ricevuto un supporto positivo da questo nostro intervento».