ROMA – Oggi all’incontro al ministero dello Sviluppo, la Micron ha annunciato gli esuberi in Italia: 421 lavoratori saranno licenziati. Così distribuiti sul territorio nazionale: Catania 128, Agrate 223, Arzano 53, Avezzano 17. Micron considera alcune funzioni inutili e sfida il sindacato dichiarando che la procedura verrà avviata domani mattina. Le organizzazioni sindacali stigmatizzano fortemente il metodo e il merito utilizzato dall’azienda oggi, chiedono un ripensamento e un confronto serio e di responsabilità per ricercare un percorso alternativo e socialmente sostenibile.
“È inaccettabile – dice Piero Nicastro, segretario generale della Fim Cisl di Catania – che in soli tre anni, dopo aver utilizzato le alte professionalità, competenze dei lavoratori e tecnologie, Micron vuole smobilitare. L’azienda insiste a non perdere più tempo per la procedura dei licenziamenti, dimostrando di non conoscere le leggi Italiane in materia. Per cui, il Governo ha invitato l’azienda a rivedersi al ministero tra cinque giorni, visto e considerato che l’azienda rifiuta il confronto sindacale previsto dalla procedura di legge. La FIM – conclude Nicastro – rinnova l’appello al sindaco Bianco e alle istituzioni tutte ad attivare subito un tavolo di emergenza occupazione a Catania. Non è possibile che la politica siciliana rimanga immobile davanti allo scempio che si sta consumando in Micron”.
La nota della Uil: ““Provvedimenti illogici e ingiustificati, contro i quali daremo battaglia. Non si spiega in alcun modo, e infatti non ce li hanno validamente motivati, i 128 esuberi su 324 occupati che sono stati annunciati da Micron per lo stabilimento catanese”. Lo afferma il segretario provinciale della Uilm, Matteo Spampinato, che oggi al Ministero dello Sviluppo economico ha partecipato insieme con i delegati aziendali Davide Boemi e Giuseppe Labriola alla riunione sulla vertenza Micron. Spampinato, Boemi e Labriola proseguono: “Micron non è un’azienda in crisi, il titolo in borsa salito, nell’ultimo anno ha registrato consistenti profitti. Insomma, non si capisce per la società voglia tagliare personale, né perché si sia rifiutata di accogliere la richiesta del Ministero per un rinvio nelle comunicazioni di mobilità in attesa di approfondimenti e nel tentativo di individuare soluzioni alternative, a nostro avviso possibili. Se peraltro vanno dismesse alcune produzioni, non si capisce perché la Micron rifiuti persino l’idea di utilizzare lavoratori ad alta professionalità, come quelli dello stabilimento catanese, nelle nuove lavorazioni”. “Il 28 – conclude Spampinato – è stato convocato un nuovo incontro al Ministero. Siamo pronti a ogni iniziativa di protesta, intanto chiediamo che nella trattativa sia coinvolta pure Stm, casa madre dei 324 lavoratori dello stabilimento catanese”.
La reazione dell’amministrazione comunale. “L’azienda rispetti gli impegni presi”. È fermo il sindaco di Catania Enzo Bianco dopo la decisione comunicata a Roma dai vertici della Micron di mettere in mobilità 500 persone in tutt’Italia, 128 delle quali nello stabilimento di Catania.
“Domani – ha spiegato il vicesindaco Marco Consoli, che ha rappresentato l’Amministrazione al tavolo convocato dal Governo – partiranno le lettere di licenziamento, anche se noi, così come il governo e i sindacati, giudichiamo Inaccettabile la proposta di Micron di attivare questo tipo di procedura senza aver prima avviato un confronto con le parti sociali e le istituzioni. Ecco perché Il governo ha convocato un nuovo tavolo per il 28 gennaio”.
“Purtroppo – ha commentato Bianco – i segnali preoccupanti che avevamo riguardo alla possibilità di una riduzione drastica di personale sono stati confermati. Esistono importanti finanziamenti europei per la micro e nano elettronica e ci saremmo aspettati dall’azienda piani per rilanciare lo sviluppo e salvaguardare l’occupazione. L’Amministrazione comunale continuerà dunque a battersi strenuamente a fianco dei lavoratori per far mantenere all’azienda gli impegni presi promuovendo interventi in campo nazionale, regionale e locale”.
Nel corso della riunione è stata verbalizzata la richiesta del sindaco Bianco di far svolgere a Catania “una trattativa con Regione, sindacati e vertici di Micron e St Microelectronics”.