CINISI (PALERMO) – Guardia indietro e non vede la coda del corteo: “Siamo diecimila o poco meno, una grande folla”, dice Giovanni Impastato, il fratello di Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio ’78 a Cinisi, dove la manifestazione, partita dalla sede di Radio Aut a Terrasini intorno alle 16, arriverà davanti alla Casa memoria intitolata al militante di Democrazia proletaria e alla madre Felicia, morta nel 2004, due anni dopo la condanna all’ergastolo del boss Tano Badalamenti come mandante dell’omicidio. “Abbiamo il compito – aggiunge Giovanni Impastato – di trasmettere ai giovani, con un linguaggio nuovo, questa storia di lotta e di coraggio”. Tra poco, davanti a Casa memoria, parlerà il segretario della Cgil Maurizio Landini. Al suo intervento seguirà quello di Luisa Impastato, la figlia di Giovanni. La giovane, che ha trent’anni, ha conosciuto lo zio dalle parole di nonna Felicia. Chiuderà gli interventi il presidente del Centro Impastato, Umberto Santino.
(ANSA).