PALERMO – Aveva cambiato idea un paio di volte prima di ufficializzare la sua adesione al Nuovo centrodestra alfaniano, ma adesso Giuseppe Milazzo, deputato regionale del Pdl, lascia Ncd e passa al misto. “Ho deciso di lasciare Ncd perché il coordinamento regionale non rispecchia il nuovo ma è tutto nelle mani di Giuseppe Castiglione – spiega Milazzo -. Ho chiesto che venisse coinvolto Giulio Tantillo, mi è stato risposto di no”.
Il passaggio al misto per Milazzo potrebbe precedere l’adesione al nascituro gruppo di Forza Italia. Una scelta che potrebbe non rimanere isolata. Perché a Palazzo dei Normanni – conferma lo stesso Marco Falcone (che potrebbe essere il prossimo capogruppo di FI una volta che il gruppo si sarà formato) – c’è un po’ di fibrillazione: qualche maldipancia, qualcuno che “ci sta pensando”. L’attuale vicecapogruppo del Pdl non fa nomi, ma sarebbero un paio di deputati del Nuovo centrodestra tentati dal passaggio al movimento berlusconiano. Niente di ufficiale, ma tra gli alfaniani c’è chi conferma di avere paura che il gruppo imploda. Così come sta avvenendo in altre parti d’Italia. In Veneto, ad esempio, 7 consiglieri regionali di Ncd hanno abbandonato il gruppo per abbracciare Forza Italia, e in Sardegna – dove si stanno svolgendo le elezioni regionali, primo test elettorale per il Nuovo centrodestra – il partito di Angelino Alfano non ha nemmeno presentato una lista propria con un proprio simbolo.
Ma ad aderire a Forza Italia potrebbero non esserci soltanto alcuni degli ex colleghi del Pdl. Sono giorni, ormai, che all’Assemblea regionale ci sono movimenti in questa direzione. E gli ‘ostacoli’ alla formazione del nuovo gruppo (che sarebbe dovuto nascere a fine dicembre) sarebbero proprio questi. Finora, gli unici nomi ufficiali e confermati sono quelli di Marco Falcone, Vincenzo Figuccia, Giorgio Assenza, Riccardo Savona e Salvo Pogliese. Oggi si aggiunge anche Milazzo. Ma qualcuno – soprattutto dopo la ritrovata alleanza tra Casini e Berlusconi – potrebbe arrivare anche dall’Udc e da Articolo 4. Per parlare di nomi, è ancora presto, ma vanno anche prese in considerazione le indiscrezioni sulla presenza di alcuni ‘scontenti’, come vengono dipinti dai boatos di Palazzo un paio di deputati catanesi della maggioranza. E qualche mal di pancia ci sarebbe anche nel gruppo del Megafono, dove Giambattista Coltraro in passato aveva manifestato segni di insofferenza.
All’Ars c’è fermento. E nelle prossime settimane, soprattutto dopo il congresso nazionale dell’Udc, la geografia politica dei gruppi potrebbe cambiare ancora. C’è chi racconta, ad esempio – e lo conferma lo stesso vicepresidente vicario di Palazzo dei Normanni Antonio Venturino – , che ultimamente l’ex grillino ha incontrato spesso Alice Anselmo e Orazio Ragusa (Udc), Pippo Gianni (che è già nel Gruppo misto) e Michele Cimino di ‘Voce siciliana’. Al centro degli incontri “assolutamente informali”, confermano i deputati, ci sarebbe stata anche la costituzione di un nuovo gruppo a sostegno del governo di Rosario Crocetta. La stessa Anselmo afferma che “se l’Udc, anche in Sicilia, dovesse riabbracciare Berlusconi, sicuramente per me sarebbe un problema restare in quel gruppo: ho una storia di centrosinistra che ultimamente si è sposata con forze più moderate, ma Forza Italia non fa per me”.