Quando a gennaio scorso arrivò in città, prelevato dal Napoli, dichiarò subito come l’approdo alla squadra di Zamparini fosse “il materializzarsi di un sogno”. Al di là delle dichiarazioni d’amore, però, in questi mesi Mirko Savini ha trovato ben pochi spazi tra le fila del Palermo, chiuso da Balzaretti da un lato, e dalla rivelazione rosanero Simon Kjaer dall’altro. Sarà proprio l’assenza contemporanea dei due acciaccati titolari di difesa, dunque, a rilanciare domani il nome di Savini, chiamato a fare il suo dovere e dimostrare tutta la sua versatilità tattica in una delle partite chiave di quest’ultimo scorcio di campionato.
Cresciuto, calcisticamente parlando, nella Lodigiani in Serie C1, il Romano ha giocato con la maglia della Fermana due anni mettendo in campo le sue qualità migliori: duttilità e carattere. Due nni che gli sono valsi l’attenzione dell’Ascoli, in Serie B, e della Fiorentina nel 2004. A Firenze diviene uno degli artefici del ritorno dei Viola nella massima serie. E’ una gioia, però, che dura poco. L’anno successivo infatti i toscani gli preferiscono Chiellini, cedendolo al Napoli allora in Serie C. Alla corte di Reja gioca come terzino sinistro contribuendo, anche qui come a Firenze, alla scalata dei partenopei alla serie A. L’anno scorso il rapporto con gli azzurri si incrina per ragioni contrattuali. Savini, che a Napoli in passato aveva addirittura vestito diverse volte la fascia di capitano, non incontra più le preferenze del tecnico, mandato ad assistere spesso alla partita dalla tribuna. La situazione trova il suo epilogo il 20 gennaio di quest’anno quando, dopo aver rescisso il contratto con i partenopei, Savini apre la porta al Palermo. Lui alla ricerca di un nuovo rilancio, i siciliani bisognosi di una riserva di qualità.