PALERMO – Per i genitori di Francesco Costa sono i giorni peggiori, quelli in cui bisogna fare i conti con l’assenza del figlio, morto a soli 19 anni in un incidente stradale. Francesca Cannella e Maurizio Costa, entrambi dipendenti della Reset, sono un padre e una madre distrutti, ora alla ricerca della verità.
L’incidente e le indagini
In quella stessa strada che percorrono quotidianamente per andare al lavoro, da Misilmeri a Palermo, il ragazzo ha perso la vita nella notte tra il 3 e il 4 febbraio. Si trovava sulla Palermo-Agrigento quando, all’altezza dello svincolo di Villabate, è avvenuto lo scontro tra la sua Fiat Panda e una Ford Fiesta. Un impatto violentissimo che non gli ha lasciato scampo.
Sulla dinamica dell’incidente le indagini sono tuttora in corso. La procura ha infatti aperto un’inchiesta e il conducente dell’altro mezzo coinvolto è indagato per omicidio stradale, ma intanto i genitori di Francesco lanciano un appello.
“Chi ha visto qualcosa parli”
“Chiedono a chiunque abbia visto qualcosa, quella notte, di farsi avanti – dice il consulente legale per la la Sicilia dello Studio 3A, Alessio Tarantino, che assiste la famiglia del giovane -. Si parla di una manovra azzardata che avrebbe effettuato il ragazzo, di una presunta inversione che avrebbe contribuito all’incidente. Affermazioni del genere, quando le indagini sono ancora alle prime battute e quando ci sono due genitori che stanno soffrendo in modo atroce, non possono che peggiorare la situazione”.
Erano le 2 di notte quando Francesco Costa stava rientrando a Misilmeri. “Aveva trascorso la serata a casa della fidanzata a Palermo e, come sempre, aveva inviato un messaggio ai genitori per avvisarli che stava tornando. Non avrebbe avuto alcun motivo per tornare indietro – spiega Tarantino -, non aveva tra l’altro dimenticato nulla dalla ragazza”.
“I genitori vogliono sapere la verità”
Gli aspetti da chiarire sono ancora molti: i due mezzi sono stati sequestrati dai carabinieri su disposizione della procura e saranno eseguiti ulteriori accertamenti. “Nel frattempo – precisa il consulente legale – invitiamo chi è in grado di fornire ulteriori dettagli sulla dinamica a parlare, a non avere paura. La Palermo-Agrigento è una strada molto trafficata anche la notte, è possibile che in quegli istanti altri automobilisti abbiano notato qualcosa che potrebbe essere utile a ricostruire ciò che è accaduto”.
“I genitori – sottolinea – vogliono semplicemente conoscere la verità, qualunque essa sia, ed eventuali testimoni potrebbero aiutarli in questo momento terribile”. Francesco si era diplomato all’Istituto tecnico industriale Alessandro Volta di Palermo, si era iscritto all’università e lavorava come animatore nei villaggi turistici.
La comunità sconvolta
Tutta Misilmeri è ancora incredula per quello che è successo: “Un ragazzo amato e apprezzato da tutti – prosegue Tarantino – che ha lasciato non solo il padre, la amdre e la sorella più piccola, ma anche i tanti amici che tuttora non riescono a rassegnarsi. Per questo, chi può dare una mano non si tiri indietro, è un modo per rispettare il dolore di due genitori che hanno perso un figlio di soli 19 anni. Anche un piccolo dettaglio – conclude – può rivelarsi importante per arrivare alla verità”.