Mister Italia a politici| e sportivi: "Fate outing" - Live Sicilia

Mister Italia a politici| e sportivi: “Fate outing”

Giulio Spatola, palermitano, eletto da Gay.it
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”So per certo che nel mondo della politica, dello spettacolo, dello sport, ci sono moltissimi personaggi famosi che sono gay, ma lo tengono nascosto: si dichiarino, facciano coming out, partecipino ai Pride. Questo aiuterebbe notevolmente la causa degli omosessuali”. E’ l’invito rivolto da Giulio Spatola, il giovane palermitano (ma residente a Roma), eletto ieri Mr Gay Italia nell’ambito della finale del concorso nazionale organizzato da Gay.it e Me2, presentata da Fabio Canino e Paola Perego.

Ventisei anni, una laurea conseguita il 5 luglio scorso in cinema e scienze dello spettacolo, Spatola, che ha dedicato la sua vittoria alla coppia omosessuale cacciata alcune sera fa da un locale di Viareggio, per un abbraccio, da un carabiniere in divisa, ritiene che la ”situazione degli omosessuali, negli ultimi anni, sia molto peggiorata, soprattutto sotto il profilo dell’omofobia”.

”Le istanze dei gay – osserva – sbandierate da varie forze politiche in campagna elettorale per raccogliere voti, con i governi insediati restano puntualmente lettera morta”. E, aggiunge, ”benché sotto questo profilo l’operato dell’ attuale esecutivo di centrodestra sia stato finora assolutamente insoddisfacente”, anche in quelli ”di centrosinistra non è stato dato seguito alle rivendicazioni degli omosessuali”. Obiettivo primario della comunità gay, ”oltre ad una grande battaglia di visibilità, unico metodo per vincere l’ignoranza e il pregiudizio dilaganti nella società italiana”, dovrebbe essere ”la lotta per il diritto degli omosessuali a costituire e vedere legalmente riconosciuta una propria famiglia”.

Dal punto di vista personale, il sogno di Giulio è fare il regista: già autore di un cortometraggio, sta lavorando al secondo, un thriller drammatico intitolato ‘Insania’. ”Mi piacerebbe tantissimo – rivela – poter fare l’aiuto regista di Giuseppe Tornatore, Ferzan Ozpetek o Paolo Virz썔. Quella di Giulio, che ha scoperto di essere gay fin dalla tenera eta’ (”già ad otto anni – ricorda – mi sono reso conto di guardare i compagni di classe maschi in modo diverso, e mi vergognavo terribilmente perché ero l’unico a farlo”) è stata un’ adolescenza difficile, segnata dai tentativi della famiglia di ‘rieducarlo”’.

”A 13 anni – racconta – avevo già il ragazzo, i miei mi scoprirono e mi costrinsero a non frequentarlo più. Da allora, e fino a 18 anni, fui portato da numerosi psicologi, quando l’ultimo, un noto professionista di Palermo, riuscì a convincere mio padre ad accettarmi così com’ero. Dopo me ne sono andato a vivere a Roma, dove tuttora risiedo, e adesso con la mia famiglia ho un rapporto meraviglioso”.


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