Carissima Livesicilia,
la lettera che avete pubblicato, ancorché garbata nei modi, è ricca di inesattezze e di riferimenti fuorvianti. Ancora una volta debbo sottolineare come – a fronte della mia dichiarata ed evidente disponibilità al confronto – la vostra ansia di alimentare insensati attacchi contro questa amministrazione cozza contro l’elementare dovere di verificare le notizie che vengono pubblicate.
Nel sottolineare che sarebbe stato molto più utile, per il lettore e per i tanti interessati, una preventiva analisi del contenuto e nel riconfermare tutto quello che ho dichiarato in proposito nei mesi scorsi, vi fornisco tutti gli elementi utili per una corretta analisi del problema della mobilità e per riconfermare la trasparenza e la legalità con cui siamo abituati ad operare, auspicando una integrale pubblicazione di questa lettera e il medesimo ampio risalto.
Con circolare del 3 dicembre 2010 rivolta ai direttori generali delle aziende sanitarie, ho fornito direttive relative al reclutamento del personale del comparto e dirigenziale a tempo indeterminato specificando l’intenzione di fare ricorso alla mobilità regionale ed extraregionale, dando priorità a quella regionale non per mia libera scelta ma in applicazione di precise normative vigenti. E’ comunque del tutto evidente che dopo le procedure di mobilità regionale verranno assegnati i posti messi a concorso a soggetti provenienti dalla mobilità extraregionale.
Con nota del 23 marzo 2011, a firma del direttore del dipartimento pianificazione strategica Maurizio Guizzardi, si specifica con chiarezza che sulla scorta di una sentenza della Corte di Cassazione (proprio quella citata dal vostro lettore) l’istituto della mobilità non può essere utilizzato per assumere personale estraneo all’amministrazione pubblica ed in particolare estraneo al servizio sanitario nazionale. Sentenza, peraltro, ben conosciuta dai responsabili delle graduatorie.
E difatti i due responsabili dei bacini di riferimento (Salvatore Cirignotta, Asp di Palermo, per la Sicilia Occidentale e Francesco Poli, Azienda ospedaliera Cannizzaro, per la Sicilia Orientale) hanno stilato le graduatorie definitive della mobilità escludendo esplicitamente e motivatamente tutti coloro che vengono dalle strutture sanitarie private “classificate” (in Sicilia il “Buccheri La Ferla” a Palermo e l’”Oasi” a Troina).
Purtroppo mi dispiace constatare come in Sicilia sia consolidata la cattiva abitudine di sparare a zero contro tutti coloro che palesemente vogliono rispettare le regole applicando le leggi, per interrompere quei processi di politica clientelare che ben conosciamo. Nemmeno di fronte a bandi pubblici di concorso, emanati in ossequio della legislazione vigente e nella massima trasparenza (e che oltretutto in sanità non venivano banditi da oltre un decennio) viene spazzato certo malcostume. Forse qualcuno non si rassegna ad un cambiamento culturale che possa far crescere davvero la Sicilia.
Massimo Russo