PALERMO – Il prossimo 20 maggio andrà in scena l’ennesima battaglia pro e contro le cabine di Mondello. Il circolo politico “Ancora Italia Palermo” ha chiesto al Tribunale amministrativo regionale di sospendere in via cautelare e annullare nel merito l’estensione fino al 2033 della concessione alla società Immobiliare Italo-Belga.
Si sono costituiti in giudizio, opponendosi alla richiesta, oltre alla Italo-Belga, anche la società Mida e il sindacato dei balneari.
“Ancora Italia Palermo”, attraverso l’avvocato Vincenzo Sparti, contesta una serie di violazioni: dalla mancata trasparenza da parte dell’assessorato regionale al Territorio e ambiente nella pubblicazione degli atti per l’estensione della concessione alla presunta violazione del diritto comunitario, così come stabilito da alcune sentenza della Corte di giustizia europea.
Ma è anche una battaglia, oltre che in punta di diritto, in difesa di chi ritiene che la spiaggia sia di tutti e non si dovrebbe pagare per fruirne: “La società Italo-Belga intende occupare, in virtù della proroga delle sue concessioni, l’intera spiaggia di Mondello – si legge nel ricorso – con la conseguenza che i ricorrenti, cittadini palermitani, non potranno accedere neppure ad un metro quadrato di spiaggia per collocare un telo da mare. I cinque metri lasciati in prossimità della battigia non sono infatti utilizzabili dai bagnanti essendo necessari alle operazioni emergenziali e di salvataggio”.
“Ciò significa che una città popolosa come quella di Palermo – si legge ancora – si vede privata dell’unica spiaggia libera, ed i ricorrenti se intendono fruire di quello splendido mare devono per forza sottostare ai prezzi fissati
dalla Società Italo Belga sia per quel che riguarda le cabine sia per quel che riguarda lettini ed ombrelloni”
Si tratta di considerazioni contro cui si schierano, in primis, la Italo Belga e la società Mida, che si sono rivolti agli avvocati Marzia e Carlo Comandè. Nessuna violazione della norme sulla trasparenza visto che “i dati relativi alle concessioni in capo alla Mondello Immobiliare e le relative proroghe erano già diversi mesi prima
consultabili sul sito dell’assessorato, cui i ricorrenti come qualsiasi altro cittadino potevano
avere libero accesso”.
E nessuna violazione delle norme europee: “E’ apparso certamente chiaro al legislatore nazionale (e regionale) che l’eventuale improvvisa scadenza delle concessioni demaniali in essere avrebbe determinato – nell’ambito della valutazione circa potenziali interessi contrapposti – un evidente nocumento immediato e diretto per tutte quelle imprese che, ancora, in totale assenza degli atti di programmazione, si sarebbero visti depauperare ingiustamente
del proprio avviamento. Si tratta una normativa organica e complessiva di riorganizzazione della gestione del demanio marittimo e non già di una mera isolata disposizione che dispone immotivatamente una estensione della durata delle concessioni in essere”.
Mida e Italo-Belga si oppongono anche alla richiesta di sospensione cautelare che arriverebbe a pochi giorni dall’apertura della stagione balneare. Una stagione al via dopo un anno difficile, segnato dal Covid. Le due società hanno già assunto il personale e allestito tutto ciò che serve per accogliere i bagnanti. Un’eventuale sospensione cautelare manderebbe all’aria un’intera stagione con danni irreparabili.
E ad essere danneggiati, ed ecco l’eterno conflitto pro e contro capanne, lettini e ombrelloni sarebbe “l’intera cittadinanza che, con buona pace dei ricorrenti, in caso di assenza del concessionario per la gestione dell’arenile di Mondello, vedrebbe tale “splendido mare” – così come lo definiscono gli stessi ricorrenti – totalmente abbandonato alla mercé di fruitori disattenti e non controllati, determinando così la definitiva distruzione di uno dei litorali più belli
d’Italia”.