"Mega peculato da 11 milioni" | Monterosso e Corsello a processo - Live Sicilia

“Mega peculato da 11 milioni” | Monterosso e Corsello a processo

Patrizia Monterosso e Anna Rosa Corsello

Abbreviato per il segretario generale della Regione. M5s all'attacco: "Rimuoverla".

Le integrazioni della formazione
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PALERMO – Patrizia Monterosso ha scelto il rito abbreviato. Anna Rosa Corsello l’ordinario ed è stata rinviata a giudizio. Per Monterosso si farà, dunque, un processo “allo stato degli atti”, saltando cioè l’udienza preliminare. Il segretario generale della Regione e il dirigente in pensione sono imputate per un mega peculato da 11 milioni di euro legato agli extra-budget della Formazione professionale.

L’avvocato della Monterosso, Nino Caleca, si presenta in aula con un parere dell’Avvocatura dello Stato che consiglia alla Regione di non costituirsi parte civile al processo perché gli atti del segretario regionale sono legittimi. Depositati anche 18 pareri con cui il Tar ha sostenuto la stessa tesi dell’avvocatura.

Il 4 novembre scorso l’udienza preliminare era stata rinviata al 9 marzo. E cioè a undici mesi di distanza dalla richiesta di rinvio a giudizio. Dopo che già una prima volta il processo era stato rinviato di quattro mesi per consentire alle parti di consultare alcuni documenti presentati dalla difesa. Sono atti noti o addirittura acquisti al fascicolo del dibattimento, aveva protestato il pm Luca Battinieri che all’indomani ha preso carta e penna per manifestare il proprio dissenso: “Il differimento collide con il principio della ragionevole durata del processo”.

E così il giudice per l’udienza preliminare Fabrizio Molinari aveva deciso di anticipare l’udienza ad oggi. La vicenda del processo è quella delle somme concesse agli enti di formazione in aggiunta alle cifre previste inizialmente dal Piano dell’offerta formativa regionale. “Integrazioni” che, come ha sottolineato la Corte dei conti che ha deciso pesantissime condanne, erano illegittime. Fu il nucleo di polizia tributaria della finanza a scoprirlo. Il segretario generale della Regione sarebbe il concorrente morale del peculato milionario commesso materialmente da Corsello, ex dirigente del dipartimento della Formazione. Secondo l’accusa, l’obiettivo del loro “disegno criminoso” era quello di “sottrarre il segretario generale al giudizio di condanna nel procedimento promosso dalla Corte dei conti”. Si tratta del processo che si è concluso con una batosta ormai definitiva: la Monterosso deve sborsare quasi un milione trecento mila euro.

Quando si seppe dell’indagine contabile, la Monterosso avrebbe chiesto a Corsello di bloccare i pagamenti successivi destinati agli enti in modo da recuperare le somme e fare venire meno il danno erariale. In particolare, il segretario generale nell’ottobre 2013 con un atto stragiudiziale invitò il dirigente “a sospendere qualsiasi pagamento in favore degli enti fino a concorrere nelle somme da recuperare e ad adottare atti amministrativi di compensazione dei crediti legittimamente vantati dagli enti con quelli vantati dalla Regione”.

Corsello si è sempre difesa sostenendo di avere agito rispettando la legge, sulla base di un parere dell’avvocatura e di avere salvaguardato gli interessi dell’amministrazione. Monterosso ha spiegato di non avere avuto alcuna influenza sulle procedure adottate dal dirigente.

Le loro strade processuali si dividono. L’ordinario inizierà il 5 giugno. L’abbreviato di Monterosso prenderà il via l’11 maggio.


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