Morte in corsia, infermiere sceglie il silenzio: "Faremo riesame" - Live Sicilia

Morte in corsia, infermiere sceglie il silenzio: “Faremo riesame”

L'interrogatorio di garanzia. Il legale sta preparando il ricorso.

CATANIA – Ha scelto il silenzio Vincenzo Villani Conti. L’infermiere, ormai sospeso dall’ospedale Cannizzaro di Catania, non ha risposto alle domande del gip Stefano Montoneri nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto nelle scorse ore. “Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere”, dice a LiveSicilia l’avvocato Francesco Calabrese del foro di Reggio Calabria che assiste l’infermiere arrestato dalla Squadra Mobile etnea con l’accusa di duplice omicidio aggravato. Il legale sta già preparando il ricorso al riesame avverso all’ordinanza di custodia in carcere del gip di Catania che “depositeremo nei prossimi giorni”.

Il professionista 50enne avrebbe somministrato una dose massiccia (almeno cinque volte di più) di Diazepam e Midazolam a due donne di 65 e 81 anni ricoverate in Medicina e Chirurgia d’Urgenza. Avrebbe agito indisturbato durante il turno notturno: freddo e spietato avrebbe ucciso le due pazienti per vendicarsi dell’ospedale che lo aveva trasferito di reparto. Un piano spietato che per il gip asseconderebbe “schematiche seriali”.

Tracce dei farmaci killer sono stati trovati nei cadaveri dopo mesi dal decesso. L’autopsia è stata disposta dalla procura dopo la segnalazione di alcuni medici psicologi dell’ospedale alla Procura di Catania. Da lì è scattata l’inchiesta che si è trasformata in un viaggio dell’orrore.


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