“Il cinema a Palermo sono io”. Era questo uno dei motti di Enzo Castagna, morto l’altro ieri notte a 82 anni. Pittoresco e controverso personaggio titolare di una ditta di pompe funebri, Castagna per oltre 35 anni è stato punto di riferimento di produzioni cinematografiche per cui trovava comparse, location e tutto ciò che veniva richiesto da registi del calibro di De Sica, Pasolini, Rosi, Cimino, Tornatore, Damiani, Coppola, Grimaldi.
Castagna, il cui vero nome era Umberto, fu coinvolto, insieme ai figli Tommaso e Gaetano, poi condannati, nell’inchiesta sulla maxi rapina alle poste centrali palermitane che fruttò 22 miliardi di lire ed era stato indagato in altri procedimenti giudiziari.
Era stato arrestato pure per voto di scambio: l’accusa diceva che offriva lavoro alle comparse in cambio del voto per il partito indipendentista fondato da Ernesto Di Fresco.
I figli ebbero meno fortuna di lui finendo nella rete di inchieste su Cosa nostra, riportando condanne per mafia ed estorsione e subendo ingenti sequestri di beni.
Gaetano Castagna venne condannato per estorsione alla società di produzione Magnolia che stava realizzando la fiction “Il segreto dell’acqua” a Palermo.
La produzione de “Il caso Falcone”
Nel ’93, capitanato dai Castagna un centinaio di aspiranti comparse e tecnici contestarono la produzione del film ”Il caso Falcone”, con la regia di Giuseppe Ferrara. La lavorazione del film venne stata bloccata per quasi due ore perchè Castagna lamentava che la Clemi, produttrice del film, ”aveva scavalcato” la sua agenzia ”rivolgendosi al Coordinamento antimafia” il quale prestò gratis l’assistenza per le riprese del film.
Michele Placido, protagonista nella parte di Giovanni Falcone, truccato e con barba e taglio di capelli del tutto simili a quelli del magistrato, fece da mediatore promettendo a Castagna un incontro con i dirigenti della produzione. Soltanto allora la lavorazione proseguì.
“Enzo, domani a Palermo!”
Castagna era una personalità a Palermo e nonostante arresti e inchieste era uno dei numeri uno nell’organizzazione di feste di piazza con cantanti neomelodici. Nella sua agenzia funebre in via Giacomo Serpotta, nella stanza tappezzata di locandine di film e foto di attori e cantanti, riceveva produttori e registi e il suo profilo poliedrico e per molti versi tipico di una Palermo popolare colpì Daniele Ciprì e Franco Maresco che a lui dedicarono, col loro consueto stile tra il grottesco, l’ironico e l’irriverente, il documentario “Enzo, domani a Palermo!” presentato nel 1999 al festival di Venezia e che lo inserirono in alcune puntate della serie Tv “I migliori nani della nostra vita”.
“I grandi registi si sono innamorati di Palermo grazie a me” diceva Castagna.
Come annunciano i familiari su Facebook i funerali si svolgeranno domani, 18 aprile, alle 10 nella chiesa palermitana di Santo Spirito.