CATANIA – “La gente, dispersa per il mondo, dispersa perché tutto è fluido e nulla è consistente, è riunita in un solo popolo da Sant’Agata. Ella è vicina, alla sua gente perché ne vede sofferenza e soprusi. È stata vittima del potere dell’epoca per la sua appetibilità e, in tutti i casi, da eliminare per la fede che professa”. Sono le parole di Leone Calambrogio direttore del Museo Diocesano, parole che ci introducono nella sala Sant’Agata del Museo Diocesano. Un’emozione accedere all’interno, osservare le diverse preziosità custodite nella stanza. In questo angolo di storia e di cultura, si inserisce l’allestimento della mostra fotografica in onore alla Santa Patrona. Una mostra fotografica dal titolo “Sant’Agata, immagini e memorie, 1951 – 2003”, le foto a firma di Fabrizio Villa, di Saro D’Agata, del Cav. Uff. Consoli, mettono in evidenza la devozione dei fedeli verso la Santa Patrona. Il popolo festante acclama il passaggio del reliquiario di Sant’Agata che attraversa le strade cittadine, snodandosi in un itinerario di grande suggestione. L’allestimento narra cinquant’anni di storia della festa e dei suoi protagonisti. La mostra fotografica inaugurata il 19 gennaio chiuderà il 23 Febbraio.
Al Museo Diocesano realizzata una mostra fotografica sulla festa di Sant’Agata. Dal 19 gennaio il Museo ha aperto le porte ai visitatori. La mostra chiuderà il 23 febbraio. Immagini e memorie dal 1951 al 2003, cento riproduzioni per narrare la festa di Sant’Agata. Twitter: #LiveSAgata
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