“La situazione di grave emergenza in cui versa il Comune di Palermo non ammette ormai altre soluzioni credibili. L’ultimo atto e’ stata la mancata denuncia, da parte del Sindaco Cammarata, agli ex vertici dell’Amia, accusati di presunto falso in bilancio determinando di fatto una immunita’ inaccettabile dinanzi a quanti dovrebbero essere chiamati a pagarne il conto con l’aumento della Tarsu”. Lo dice Tonino Russo, vice segretario regionale del Pd siciliano, che ha presentato, questa mattina, alla Camera una mozione per la rimozione del Sindaco Cammarata e il conseguente scioglimento del Consiglio Comunale di Palermo insieme ad Alessandra Siragusa e Sergio D’Antoni e agli altri deputati siciliani.
Per questo – si legge nel testo della mozione – si “impegna il Governo a valutare se sussistano i presupposti, ai sensi dell’articolo 141, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ‘Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali’, per lo scioglimento del consiglio comunale di
Palermo”. “Siamo – continua Russo – perche’ lo stato garantisca alla citta’ le risorse per evitare il fallimento ma allo stesso tempo siamo convinti che chi ha determinato il disastro non puo’ continuare ad amministrare cosi’ come fino adesso ha fatto. Il governo nazionale, che ha dato al Comune di Palermo 80 milioni di euro al fine di scongiurare il fallimento dell’azienda che si occupa della nettezza urbana, adesso dovrebbe vigilare e pretendere da Cammarata trasparenza e responsabilita’ di fronte ai cittadini che come sempre sono quelli che pagano il prezzo piu’ alto. Nessuna altra forma di salvataggio – conclude Russo – puo’ essere gestita da una amministrazione priva di pudore e senso delle istituzioni. Insieme all’onorevole Siragusa continueremo a seguire questa
vicenda e tutte le altre che riguardano la citta’ di Palermo”.
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