Mozione di censura contro Vancheri |La firmano anche 3 deputati del Pd - Live Sicilia

Mozione di censura contro Vancheri |La firmano anche 3 deputati del Pd

Linda Vancheri

La mozione, sottoscritta da venti deputati, chiede la rimozione dell'assessore contestando la sua gestione della vicenda Irsap. Crocetta: "Ritardi dovuti a motivi tecnici". I grillini: "Difende l'indifendibile". L'assessore: "Tempi tecnici dovuti alla nuova legge"

PALERMO – Una mozione di censura nei confronti dell’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri è stata presentata oggi, con la firma di venti deputati. L’oggetto della discordia è ancora una volta la vicenda dell’Irsap, che già aveva infiammato nei mesi scorsi il dibattito in Assemblea. La mozione ha come primo firmatario il deputato del Pd Mario Alloro, e altri due democratici l’hanno sottoscritta, Franco Rinaldi e Giuseppe Arancio. Un segnale in controtendenza rispetto agli incontri dei giorni scorsi, anche a livello romano, mirati a ricucire i rapporti tra Partito democratico e governo. Più che i propositi di pace, poté l’Irsap, l’ente regionale che ha preso il posto delle vecchie Asi e su cui l’estate scorsa si consumò un durissimo braccio di ferro tra governo e Assemblea.

I firmatari della mozione di sfiducia sono, oltre ai tre democratici, i deputati del Movimento 5 Stelle (Cancelleri secondo firmatario) e alcuni esponenti di centrodestra come Ioppolo, Vinciullo e Figuccia. Secondo i firmatari della mozione l’assessore Vancheri avrebbe eluso il dettato della legge dell’ottobre scorso non avendo istituito il collegio dei revisori dei conti e rinnovato il cda. A detta dei venti deputati, che chiedono al presidente della Regione la rimozione dell’assessore, “l’inerzia evidenziata favorisce indubbiamente la posizione dell’attuale presidente, geometra Alfonso Cicero, la cui nomina è oggetto di alcuni ricorsi pendenti di fronte al TAR Sicilia-Palermo, in ordine alla deficienza dei requisiti per ricoprire la carica”.

“Si, è vero sul mancato avvio del nuovo Irsap ci sono stati ritardi dovuti però solo a motivi tecnici. La giunta ha deliberato il rinvio di qualche mese, ma non si tratta di ostacoli che impediscono l’avvio della riforma dell’ente secondo le linee indicate dal parlamento”, commenta il presidente della Regione Rosario Crocetta, citato dall’Adnkronos. Secondo i promotori della mozione, però, il rinvio non sarebbe possibile in base a disposizioni di legge.

“Difendere l’indifendibile è sempre stata la specialità di Crocetta, ma sulla questione Irsap il presidente ha superato se stesso”, ribatte il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars.

“Evidentemente – affermano i deputati – Crocetta non si rende conto della gravità delle sue affermazioni che calpestano la legge. La legge regionale 22 del 1995 sancisce (tramite il recepimento delle disposizioni del decreto legge 293 del 1994, convertito dalla legge n. 444 del 1994) che gli organi amministrativi non ricostituiti entro il termine di scadenza sono prorogati per non più di 45 giorni, decorrenti dalla scadenza del termine predetto”. Sempre secondo la stessa legge, affermano i grillini, gli organi scaduti, nel periodo in cui sono prorogati oltre i 45 giorni “possono adottare esclusivamente atti di ordinaria amministrazione o urgenti ed indifferibili, ma motivati. Tutti gli altri sono nulli. Ciò significa – affermano i deputati – che alcuni atti dell’Irsap potrebbero essere non validi e, soprattutto, che il soccorso di Crocetta all’assessore Vancheri è, non solo inopportuno, ma anche non suffragato da alcuna pezza d’appoggio”. Il rinnovo del Cda e del collegio dei revisori dei Conti dell’Irsap (quest’ultimo attualmente sostituito da un commissario) era previsto dalla legge targata M5S.

 “In terza commissione ho consegnato tutte le carte – risponde l’assessore Vancheri –. Parlano quelle. Il caso Irsap suscita sempre polemiche perché evidentemente c’è una mancata accettazione di un’operazione di smantellamento di una rete che non era in linea con lo sviluppo delle imprese. Gli sforamenti sono dovuti ad aspetti tecnici dovuti all’aggiornamento della legge che ha portato gli uffici ad approfondire il testo per applicarlo correttamente. Non si poteva interrompere nel frattempo l’azione amministrativa dell’ente”.


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