Il muro contro muro continua. Ma c’è anche il tentativo di trovare un mezzo accordo. L’osso più duro, naturalmente, è il Pdl, che a Sala d’Ercole ha i numeri (il riferimento è al numero di parlamentari) per ‘pilotare’ una melina parlamentare che sposterebbe l’approvazione del bilancio a data da destinarsi. A sala d’Ercole, insomma, si cerca un accordo in ‘zona Cesarini’ per approvare la manovra economica entro il 30 aprile. Il governo, che nei giorni scorsi ha tenuto un atteggiamento baldanzoso, in queste ore ha abbassato le ali. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, tira la corda perché sa – o forse sarebbe meglio dire pensa – che, alla fine, i deputati dell’opposizione, pur di non andare a casa (leggere scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana per persistente violazione dello Statuto: e la mancata approvazione del bilancio configura una persistente violazione dello Statuto), cederanno e faranno passare il bilancio.
Va ricordato che mentre sulla finanziaria il governo può ricorrere al maxiemendamento, sul bilancio, senza un accordo tra maggioranza e opposizione, i lavori rischiano di andare alle calende greche. Soprattutto con circa 6 mila emendamenti da esaminare. Tutto, a conti fatti, è nelle mani delle opposizioni e, in particolare, del gruppo parlamentare del Pdl. Non è un caso se buona parte del tardo pomeriggio è volato via tra convulse trattative. Per il governo trattano Lino Lenza, Mpa, vicino a Lombardo; mentre per il Pd tratta il capogruppo Antonello Cracolici. Ovviamente, non sono trattative sui grandi sistemi politici e culturali, ma spartizioni di risorse (che, peraltro, debbono in parte arrivare da Roma).
Morale: se il Pdl dovesse cedere, il bilancio verrà approvato. Anche se le dichiarazioni del capogruppo di questo partito, Innocenzo Leontini, (nella foto) non lasciano trasparire molti margini per un accordo. “Perseverare (nell’errore) è diabolico – dice Leontini -. Mi spiego: oltre 400 milioni per le entrate, legate alla cosiddetta valorizzazione dei beni immobili è una voce fasulla. Quindi si comincia così per creare un bilancio falso. Dunque, non potremo che votare contro”. Per il capogruppo delPdl il governo ha messo su una manovra “che non aiuta la Sicilia, non aiuta gli imprenditori, i lavoratori e, meno che mai, l’agricoltura e gli enti locali”. Leontini parla di “errori pacchiani contenuti nel testo del governo, come l’abolizione illegittima di istituti, consorzi di ricerca e di enti di sviluppo con riferimento a norme assolutamente sbagliate”. Quindi la chiosa finale: “In questi giorni è pure venuta meno ogni possibilità di confronto; in ogni caso, non si può immaginare un confronto negli ultimi tre giorni utili prima di un sempre più possibile commissariamento”.
Il parlamentare Cateno De Luca, intanto, ribadisce che non ritirerà nemmeno un emendamento. “La mia, ormai – sottolinea – non è un’opposizione a questo governo, ma un’opposizione a quest’Assemblea”.