MESSINA- “L’opera per questo Governo è essenziale, deve essere realizzata. Come farla e con quali caratteristiche tecniche è competenza del mondo della scienza e della comunità accademica, la politica deve avere soltanto la discrezionalità di fissare l’obiettivo”. A dirlo è il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci al convegno su “Il Ponte tra ipotesi e realtà. La grande opera all’appuntamento con la Storia” all’Hotel Capo Peloro a Messina.
“Le date? Non mi presto”
“Quella delle scadenze e delle date – prosegue Musumeci – non è una pratica alla quale mi presto, un’opera così complessa e così articolata può nel suo cronoprogramma incontrare anche qualche ritardo, quello che mi interessa sottolineare è l’aspetto politico”. “Si parla di migliaia di persone che troveranno per diversi anni lavoro nei cantieri, – prosegue Musumeci – Le condizioni naturalmente saranno definite al momento opportuno, in ogni caso al di là di altre specializzazioni non presenti nel mercato locale, è chiaro che i primi a trarne utilità e giovamento saranno le comunità locali ed è giusto che sia cosi”.
“Troppa demagogia”
“Quando si evidenziano delle anomalie nelle procedure, – conclude il ministro – credo che la politica debba arrivare prima della magistratura. Le indagini sono sempre bene accette perché servono a rasserenare tutto, temo che ci sia tuttavia molta demagogia in questa iniziativa, dipendesse da certa sinistra dovremmo tornare alle palafitte. Noi andiamo avanti. Il ponte è nel programma del presidente Meloni ed in una prospettiva di crescita del Mediterraneo, l’infrastruttura tra le due sponde può diventare il motore di crescita soprattutto delle regioni meridionali. Dobbiamo essere assolutamente ottimisti”.