27 Settembre 2017, 17:43
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PALERMO – Musumeci si smarca da Cuffaro e parla di “malapolitica” anche nel centrodestra. E Cuffaro gli scrive rammentandogli l’imbarcata di cuffariani e lombardiani nelle sue liste. Il botta e risposta sul tema “malapolitica” si consuma tra l’aspirante governatore e il suo ingombrante predecessore. E fa riapparire in controluce le tensioni che avevano attraversato la coalizione prima dell’intesa sulla candidatura del politico catanese.
“Non assolvo nessuno, le responsabilità della malapolitica sono di tutti. Lo posso ben dire perché non ho mai messo piede alla Regione, non ho mai governato. Non ho mai fatto alleanze con Cuffaro e Lombardo, sono un uomo assolutamente libero. Provate a chiedere agli altri se possono dire la stessa cosa”. Le parole di Nello Musumeci non potevano passare inosservate nel centrodestra. E la risposta di Totò Cuffaro è arrivata tempestiva. “Non ho molta voglia di rispondere a Musumeci (‘non ho mai fatto alleanze con Cuffaro e Lombardo’) che è il candidato Presidente del destracentro, coalizione a dizione invertita (centrodestra) che mi ha, per due volte eletto Presidente della Regione e con molte migliaia di voti in più di quelli con cui sarà eletto Musumeci – e questa è una mia previsione – ma ho pensato che il silenzio possa essere frainteso”, scrive Cuffaro.
“Ebbene, non capisco come possa, Musumeci, dichiarare le cose che ha detto senza rendersi conto che nelle sue liste e intorno a lui ci sono tutti quelli che stavano con me e con Lombardo – prosegue l’ex presidente della Regione – e non in posti secondari e, tra l’altro, non capisco come tutti questi – e sono tantissimi- non sentano il bisogno di non farsi insultare da lui”.
Parlando a Radio Italia 60 Musumeci ha detto che “la malapolitica si annida anche nel centrodestra, non siamo mica una terra di santi in questa coalizione… Il problema è se il caposquadra è un uomo libero o un fantoccio nelle mani dei pupari. E tutti sanno che io sono libero”.
E ricorda quando “Cuffaro nel 2006, già rinviato a giudizio, si presentò agli elettori ottenendo un milione e mezzo di voti. Questa è una terra che soffre di Alzheimer politico, che dimentica facilmente. Sono il primo candidato presidente della Regione a chiedere e pretendere liste pulite: non ho nessun’arma, la legge non mi conferisce alcun potere sanzionatorio, ma c’è una sanzione morale e quella la porranno gli elettori. Perché se i partiti non presentano liste pulite, sono cavoli per i partiti… anche se sostengono Nello Musumeci”.
Dal canto suo, Cuffaro ribatte: “On. Musumeci stai sereno, sono io che mi tengo lontano dal tuo modo di stare in politica e dal tuo retaggio ideologico. La mia condizione di interdizione al diritto di voto mi risparmia anche dalla sola lontanissima ipotesi di votarti. Sono comunque vicino ai miei amici politici di sempre che ti stanno sostenendo. Per parte mia, resto con orgoglio democristiano, e come tale riesco persino a capire il tuo bisogno politico di provocare ma so che non sarà mai il mio modo di partecipare e di contribuire al bene della comunità. Non è mai stato mio costume cercare il consenso attraverso la demagogia: credo infatti che non sia giusto dire male delle persone o fare qualcosa solo per compiacere la folla. Per quel che mi riguarda, On. Musumeci, so di aver commesso tanti errori e sono però consapevole che si è sempre all’inizio, che è necessario non affliggersi e continuare e che si può essere interrotti sempre, sino alla fine – prosegue l’ex governatore -. Ma credo anche che si può fare dell’interruzione un nuovo cammino, delle cadute un incontro, dei bisogni una possibilità di sperare, e dei valori in cui si crede una scelta di vita”.
Sul tema delle liste pulite oggi Musumeci era stato chiamato in causa da Giancarlo Cancelleri. Il candidato grillino ha chiesto un confronto pubblico a Musumeci attraverso il blog di Beppe Grillo. E sull’uscita di Musumeci si fa sentire l’ex coordinatore regionale forzista Enzo Gibiino. “Ritengo che le parole sulla malapolitica pronunciate stamane dal nostro candidato a Palazzo d’Orleans Nello Musumeci nel corso di un’intervista radiofonica, necessitino di un momento di approfondimento in seno alla coalizione di centrodestra. La Sicilia ha bisogno di un netto cambio di passo, all’insegna del buon governo, della trasparenza, di amministratori onesti e capaci. E’ doveroso pertanto che Musumeci incontri i partners che lo sostengono per un confronto chiarificatore. Un incontro che rassicurando il nostro elettorato ci fornirà tutta l’energia necessaria per l’ultimo mese di campagna e per vincere in Sicilia”.
Nella polemica si inseriscono anche gli avversari: “Il candidato del centrodestra Musumeci – dice il centrista Marco Forzese – fa di tutto per affrancarsi dai suoi compagni di viaggio che, da un lato sono i vecchi protagonisti dell’epopea berlusconiana, e dall’altro i visi di Meloni e Salvini quali, apertemente, esponenti del nuovo di quell’area politica ma che in realtà sono i peggiori antieuropeisti e nostalgicidi periodi ripudiati dai siciliani e dagli italiani. Musumeci vuole apparire nuovo ma rappresenta il vecchio ceto politico che lo tiene sotto scacco”.
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27 Settembre 2017, 17:43