PALERMO- Chi ci ha parlato, racconta, con molta discrezione, che il presidente Nello Musumeci è, comprensibilmente amareggiato e scosso per le minacce e l’ordigno, di cui abbiamo dato puntualmente conto con la cronaca della nostra Laura Distefano. Una bomba sui binari non è un argomento da nulla, ma va trattato con molta delicatezza. Ecco perché c’è la necessaria tensione. Ecco perché, a filo di cronaca, ci vuole molta prudenza.
L’amarezza del presidente
“Sono amareggiato – questo il concetto espresso dal governatore a chi gli sta vicino – come si fa a lavorare così? Però vado avanti”. Musumeci – raccontano – non ha idea di chi possa esserci dietro una cosa del genere. Con i suoi ha insistito soprattutto su due concetti. Il clima avvelenato e la paura delle conseguenze di ciò che sarebbe potuto accadere. E poi, appunto, la volontà di andare avanti, nonostante tutto. Ma soprattutto lo stupore di chi si trova a confrontarsi con un fatto da non sottovalutare.
La solidarietà
Il mondo politico, senza distinzioni, sta cominciando a reagire con una opportuna solidarietà. Ed è un sentimento a cui ci uniamo, invitando tutti a farlo. Non possono esserci distinzioni, ma solo unità, in un frangente del genere. Un sostegno che arriva anche da chi è impegnato sul fronte della pandemia. “Solidarietà al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, per le intimidazioni ricevute. Spero che la magistratura possa identificare quanto prima i responsabili di queste minacce vigliacche. La struttura commissariale per la gestione dell’emergenza Covid nella Città metropolitana di Palermo è vicina al presidente e condanna fermamente questo gesto di inaudita gravità e viltà”. Lo dichiara il commissario Covid di Palermo Renato Costa.