PALERMO – “Si tratta di dovere recuperate decenni di trascuratezza, di omissioni: è un percorso lungo ma qualcosa sta cambiando nell’ente”. Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, incontrando i giornalisti a Palazzo d’Orleans per gli auguri di Natale. “Sono stati due anni di semina per rimettere le carte in ordine e dotarci di strumenti di cui non disponevano – ha aggiunto -. I risultati sulla spesa pubblica sono incoraggianti, sui fondi europei abbiamo superato la soglia e speriamo di farlo anche quest’anno”.
Musumeci ha aggiunto: “La condizione finanziaria per fortuna limiterà solo la spesa corrente. Siamo fiduciosi di poter rispondere alle richieste della Corte dei conti anche se con molta difficoltà”. E ancora: “Non si può pensare di risolvere questo problema senza sacrifici e rinunce. Dovremo operare tagli per un anno, forse per due, poi sarà tutto in discesa”.
Musumeci ha sottolineato che i problemi indicati dalla Corte risalgono già agli anni ’90. Il presidente ha detto che si sono superati i 250 milioni di gare d’appalto. “Non chiediamo elemosine al governo centrale ma di prendersi in carico il tema della finanza locale. Gli enti locali vivono una condizione di assoluta gravità”. Sulle Province, dice Musumeci, “abbiamo vinto la battaglia sul prelievo forzoso”. Il governatore ricorda anche lo sblocco dei concorsi e le procedure per la stabilizzazione di precari dei comuni e della sanità e si sofferma anche sugli interventi su ospedali e beni culturali: “Abbiamo impegnato 17 milioni di euro per riqualificare i parchi archeologici dell’Isola”.
L’elenco delle cose fatte o in fase progettuale prosegue con gli interventi sul turismo e la manutenzione dei fiumi. “Noi immaginiamo un ruolo centrale della Sicilia nel Mediterraneo. Servono tre grandi strutture: il Ponte sullo Stretto, un porto hub e un aeroporto intercontinentale”.
E ancora: “Il fronte dei rifiuti è quello che ci ha dato maggiori soddisfazioni. Noi non abbiamo mandato fuori neppure un chilo di spazzatura. Stiamo lavorando per gli impianti pubblici. Ne ho aperto uno a Gela, la settimana prossima a Enna. “Lasciatemi dire una cosa che riguarda gli uccelli. Voi lo sapete che per 64 anni la detenzione e l’esposizione degli animali del parco Orleans era fuori legge? Ce ne siamo accorti perché ce lo ha detto il Ministero dell’Ambiente. Stiamo espletando le pratiche. Mi sembra un po’ come per la Corte dei conti. Com’è che nel passato non si era .ai registrata tanta attenzione? Il giardino sarà presto aperto al pubblico”.
Musumeci ha anche parlato del concorso per assumere i giornalisti alla Regione. Poi un passaggio sui cavalli: “Mi accusano di pensare sempre ai cavalli. Non sono mai salito su un cavallo. Mi piacciono. Sono ingiustamente accusato di alcuni investimenti ad Ambelia, che è un pezzo del patrimonio della Regione ma ricade nel comune di Militello dove io 64 anni fa sono nato. Ma lì i cavalli ci sono dal 1875, è l’unica stazione di monta in Sicilia. Che colpa ho se ho voluto valorizzarlo? Non ho commesso nessun abuso. Abbiamo previsto milioni anche per la Favorita. Se oggi il presidente viene accusato di queste cose mi considero un uomo fortunato . Prima si parlava di mafia, corruzione, peculato”.
E rispondendo ai cronisti: “Lo Stato non c’è. Non c’è nella finanza locale, non c’è nel prendersi cura delle strade. Ha ragione il presidente Miccichè quando dice che ci vuole più Stato. Lo Stato deve capire che per il Mezzogiorno d’Italia serve un piano anticiclico. Provenzano fa fatica a dimostrare che il problema sta nell’impiego dei fondi europei. Ma lo Stato deve darci procedure veloci. L’altro giorno il ministro Provenzano è entrato in polemica. Deve avere più rispetto istituzionale, soprattutto per la sua terra. Ha stanziato 10 milioni per le strade, neanche la leggo la notizia, non ce ne facciamo niente, servono miliardi, non milioni”.
“Il voto segreto è stato il mercato nero – ancora Musumeci -. Non deve essere abolito ma modificato, così come nelle altre region”, ribadisce Musumeci. “Il rimpasto? Si fa quando se ne sente il bisogno. Questa estate non lo abbiamo ritenuto necessario, a giugno prossimo saremo a due anni e mezzo ed è possibile che procederemo a degli interventi”.