PALERMO – “Il calcio si è dimenticato di me. Per gli over 60 c’è meno spazio, prevale la voglia di gioventù e di novità. Mi spiace perché l’entusiasmo non è finito e se mi chiamano sono pronto”. A dirlo è Bortolo Mutti, ex allenatore del Palermo, intervistato da La Repubblica. L’esperto tecnico che in rosanero ha trascorso diverse stagioni ricorda con piacere l’esperienza in Sicilia: “Sei anni bellissimi. Sono stato bene, ho trovato da voi la mia seconda casa. “Nel 2001 arrivammo decimi. Si poteva fare di più ma negli ultimi mesi ci siamo autogestiti. Sensi non si vedeva e neanche gli stipendi. Poi Zamparini sistemò tutto”.
Mutti si è anche soffermato sulla stagione 2011-2012 quando venne chiamato per provare a salvare i rosanero, centrando l’obiettivo della permanenza della Serie A: “I gol di Miccoli, un giovanissimo Vazquez, Ilicic alle prime armi e un Hernandez in grande crescita. Sembrava la fabbrica delle meraviglie ma Vazquez aveva qualcosa in più”.
Infine, sul derby e sulla prossima sfida che attende i rosa di Filippi al ‘Barbera’ contro il Bari, altra sua ex squadra, Mutti ha concluso: “Il derby, se perdi, lascia strascichi psicologici. Fa male ai tifosi, alla classifica e alla storia. Col Bari è scontro diretto. E’ attrezzato più dei rosa ma il Palermo deve sfruttare i minimi errori degli avversari. Tiferò sicuramente Palermo, non c’è paragone. A Bari sono stato solo di passaggio”, ha chiosato l’esperto ex tecnico del Palermo.