MyMessina-Micali: si tratta |Lega Pro, nulla è perduto - Live Sicilia

MyMessina-Micali: si tratta |Lega Pro, nulla è perduto

Le due diverse proposte per rilanciare il calcio in riva allo Stretto cercano un accordo per giungere a una forma di collaborazione per rilevare il sodalizio attualmente guidato da Lo Monaco. Possibile ripescaggio: si discute di un abbassamento dei costi per poterlo richiedere.

le sorti del club giallorosso
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MESSINA – Da una parte c’è la Confcommercio con l’azionariato popolare del progetto “My Messina”, dall’altra c’è la cordata che ha come punto di riferimento un autentico mostro sacro come Arturo Di Napoli. Queste due realtà potrebbero unirsi in un futuro non tanto lontano, ma intanto si cerca di gettare le basi per quella collaborazione che potrebbe far bene, in primis, al Messina stesso. L’incontro di venerdì pomeriggio è stato proficuo, confermando come le parole del presidente della Confcommercio Carmelo Picciotto di mercoledì, riguardo l’inclusività del progetto “My Messina”, fossero assolutamente veritiere.

Certo le divergenze ci sono, a partire dall’affidamento della guida tecnica del prossimo Messina. Il gruppo guidato dall’imprenditore del settore panario Nino Micali, vorrebbe consegnare la panchina peloritana nelle mani di Arturo Di Napoli mentre la Confcommercio volge lo sguardo all’interno del territorio cittadino, con Benedetto Bottari nelle vesti di direttore sportivo e Antonino Venuto, appena reduce da una grande stagione al Due Torri, in panchina. Divergenze che però non hanno interrotto il dialogo tra le parti, che potrebbero unire le forze per creare un progetto importante, soprattutto se da Roma dovessero arrivare buone notizie circa l’abbassamento dei costi per richiedere il ripescaggio in Lega Pro.

Il patron Pietro Lo Monaco intanto non è stato con le mani in mano, volando a Milano per incontrare un altro possibile acquirente, incontro che però non ha dato i frutti sperati. I consulenti intanto continuano il loro lavoro e intensificano i contatti, ma la condizione necessaria è lo studio del bilancio dell’ultimo anno, che consentirebbe ai possibili nuovi investitori di prendere atto della reale massa debitoria della società.


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