CATANIA. Incomprensibile ed ingiusta: non rimangono molte parole per descrivere la parabola discendente che ha visto protagonisti il Centro d’eccellenza di Ricerca Tossicologia Myrmex ed i suoi 69 ricercatori. Ricercatori a cui nella giornata di ieri è giunta, attraverso i sindacati, la più temuta delle notizie: in arrivo le lettere di licenziamento. La cassa integrazione a zero ore era già scattata nel febbraio scorso. Da più di due anni a questa parte sono stati davvero enormi tutti gli sforzi compiuti con decine e decine di incontri e sit in di protesta, nel tentativo di salvare il laboratorio catanese, quest’ultimo specializzato nella sperimentazione preclinica per la valutazione della sicurezza dei farmaci. Oggi a seguito della notizia dell’imminente licenziamento i segretari provinciali di, Filctem Cgil, Uilctem Uil e Cisal di Catania, Giuseppe D’Aquila, Alfio Avellino e Giuseppe La Mendola, e il segretario confederale della Cgil, Margherita Patti insieme ai lavoratori hanno organizzato l’ennesimo incontro all’Ufficio provinciale del lavoro. Presenti come ogni volta molti dei ricercatori, il cui stato d’animo nella giornata di oggi era più che mai di angoscia.
“I lavoratori oltre ad essere arrabbiati come prima, adesso sono disperati – ha affermato Margherita Patti a LiveSiciliaCatania – perché sanno che sotto l’albero di natale troveranno le lettere di licenziamento”. Nell’incontro di oggi l’azienda Myrmex comunicato ufficialmente le procedure di mobilità per i 69 ricercatori. “ Noi sindacati rifiuteremo la mobilità e chiederemo ancora una volta un tavolo tecnico in cui siedano tutti gli attori coinvolti nella vertenza”. Ovvero tutti soggetti che presero parte, a vario titolo, nella trattativa di conferimento del ramo aziendale avvenuta nel settembre 2011: Regione Sicilia, vertici Myrmex, MIUR e per ultimo, ma non per importanza, i vertici del colosso farmaceutico americano Pifzer.
L’azienda farmaceutica, infatti, che cedette il laboratorio di ricerca (come è noto acquisito al costo di un euro, dal socio unico della Myrmex Gian Luca Calvi), avrebbe avviato di recente le procedure per nuove assunzioni. “ Noi abbiamo inviato – dice ancora Patti – i nostri curricula alla Pifzer, ma non abbiamo avuto nessuna risposta, è quasi come se ci fosse una sorta di pregiudizio verso i suoi ex dipendenti. Questo atteggiamento ci lascia un po’ perplessi e non sappiamo come giudicarlo, detto in tutta onestà”.
“L’azienda va salvata, – incalza Patti – va trovato un acquirente non facciamo in modo che Calvi utilizzi i fondi pubblici che acquisito per fini diversi da quelli inizialmente sottoscritti, cioè investire sul laboratorio di Catania e farlo crescere concretamente”. E i lavoratori continuano poi a scagliarsi contro la Regione che nei fatti continua a non esprimersi relativamente alla delibera, datata agosto 2011, (sotto la presidenza di Raffaele Lombardo) attraverso la quale formalmente si dichiarava garante della trattativa. Ma il provvedimento, secondo voci mai confermate, sarebbe addirittura illegittimo.
E a proposito di Regione, era anche atteso a breve un incontro con il governatore Crocetta, ma ad oggi non ancora avvenuto. Negli ultimi mesi anche l’amministrazione comunale di Catania aveva espresso totale supporto ai lavoratori. “ Il comune dal canto suo ci aveva indicato la strada giusta, cioè quella di nuovi compratori. Adesso si siedano anche loro intorno ad un tavolo, con l’obiettivo comune di salvare questo Centro. Da oggi avremo 45 giorni di tempo, e risulteremo tutti licenziati. Come può – conclude Patti – questo territorio permettersi una cosa simile?”.