“Il coraggio di osare”. È questo lo slogan del nascente partito dei sindaci per le prossime regionali. “Da oggi entriamo anche noi nell’agone delle elezioni”. Ad annunciarlo è Luciano Di Gangi, primo cittadino di Bompietro, comune di 1500 abitanti nelle Madonie, uno degli ideatori del movimento.
“Il progetto nasce da incontri continui tra alcuni sindaci dell’entroterra dai quali è emersa una realtà che vogliamo ribaltare – spiega Di Gangi – da un lato come sindaci siamo i primi ad avere delle responsabilità, e a noi vengono scaricati i problemi della comunità; dall’altro però nei tavoli decisionali i comuni sono sempre assenti. E soprattutto i comuni medio e piccoli subiscono giornalmente la spoliazione di sevizi primari ed essenziali”.
Tornare a fare gli interessi della collettività e non di pochi eletti è il primo obiettivo del movimento. “La politica ha perso il collegamento con la base. Bisogna tornare a fare gli interessi della collettività. Deve essere inoltre rilanciata l’immagine della Sicilia che è andata distrutta. L’Isola, che oggi viene considerata una palla al piede, ha tutte le risorse per essere un volano di sviluppo”.
Tante le adesioni raccolte: “Il movimento conta la partecipazione dei sindaci di Baucina, Gangi, Collesano, Termini Imerese, Camporeale, Resuttano in provincia di Caltanissetta e Sperlinga ad Enna e continuo a ricevere telefonate da altri primi cittadini che vogliono visionare il nostro programma”. Attirata anche l’attenzione di Lelouca Orlando, sindaco di Palermo: “Leoluca Orlando mi ha mandato un sms chiedendomi di prendere visione del programma che gli ho inoltrato via email come ho fatto con gli altri sindaci”. Tre i punti cardine del progetto: “Lotta alla burocrazia, lotta alla disoccupazione con i fatti e non con le parole e sostegno alle imprese. Va dato il giusto peso alle autonomie locali”.
E a chi chiede perché proprio un sindaco come presidente della Regione, risponde: “Un sindaco ha un approccio diverso nei confronti dei problemi della gente. L’approccio di chi deve guardare tutti i giorni negli occhi i cittadini che lo hanno scelto. È stata mortificata in questi anni la dignità dei primi cittadini che devono tornare ad avere il giusto peso”.
I sindaci assicurano di voler scendere in campo direttamente e che nessuna intesa verrà siglata con altre liste.“Abbiamo preso le distanze da tutti i partiti tradizionali che sono corresponsabili dello stato in cui ci troviamo. Ci tiriamo fuori dal balletto delle intese e delle aggregazioni a cui stiamo assistendo e che devono fare riflettere. Siamo pronti a scendere in campo con un sindaco candidato alla presidenza della Regione siciliana per cambiare passo e per portare avanti esperienze maturate nei singoli territori a partire proprio dai comuni medio – piccoli che, per la loro dimensione, sino ad oggi, non hanno trovato adeguata tutela nelle competenti sedi istituzionali”.
Sui nomi c’è ancora massimo riserbo: “ Abbiamo già individuato dei nomi e da questi ne verrà scelto uno che avrà le qualità per potere sviluppare questi punti al meglio”.