Neonazisti, accuse a giudici e politici| Nella lista nera tre magistrati di Palermo - Live Sicilia

Neonazisti, accuse a giudici e politici| Nella lista nera tre magistrati di Palermo

SCOPERTA SUL WEB
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Un elenco di nomi, alcuni molto noti, tutti definiti “delinquenti italiani” perche’ aiutano gli stranieri. Ci sono magistrati, politici, sacerdoti, giornalisti, sociologi nella lista nera pubblicata in questi giorni sulle pagine italiane del forum neonazista di Stormfront, fondato dall’americano Don Black, già leader del Ku Klux Klan. A dare l’allarme, per un forum da tempo sul web, è l’organizzazione per i diritti umani Everyone, anch’essa nella blacklist. Un forum subito condannato dal ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri che dice: ”E’ un brodo di coltura che non si riesce a isolare. Le forze dell’ordine hanno una attenzione molto alta, ma sono fenomeni che vanno monitorati costantemente”.

“Io vorrei dimostrare che non odio gli stranieri, ma che anzi odio molto di più certi italiani”, scrive sul sito il membro di Stormfront ‘Costantino’, che poi allega la lunga lista dei “delinquenti”, tutti in qualche modo “colpevoli” di aver detto o fatto qualcosa a favore di immigrati, di ebrei o di musulmani. Immediate le reazioni di sdegno e le richieste di chiusura del sito, per la quale si sta già muovendo la polizia postale. Tra i nomi di spicco della lista il sindaco di Padova Flavio Zanonato, il vescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici e il presidente dell’Unione Musulmani d’Italia Adel Smith, i giornalisti Gad Lerner e Maurizio Costanzo.

Ci sono anche tre magistrati palermitani e un avvocato, componenti del collegio del tribunale del riesame, Antonella Consiglio, Filippo Serio e Giuseppina Di Maida, la cui “colpa” sarebbe di aver annullato l’arresto di un presunto trafficante di droga nigeriano, il quale dopo la decisione del tribunale venne rimesso in libertà. I magistrati decisero di dichiarare la nullità dell’atto in quanto l’ordinanza di custodia non era stata tradotta nella lingua dell’indagato che, pertanto, non aveva potuto comprendere il significato e quindi difendersi. L’Anm di Palermo ha espresso solidarietà ai tre magistrati. L’avvocato è Giorgio Bisagna.

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