CATANIA – Sette punti all’ordine del giorno che rimbalzano da dicembre, prima per il Natale dopo per la visita del Presidente della Repubblica, e che non hanno trovato una piena approvazione neanche nella seduta che si è tenuta lo scorso 23 gennaio nel salone della Super Camera del Sud Est. Venticinque i presenti su 33 aventi diritto di cui, almeno un paio, non ancora nominati dalle rispettive associazioni. Numeri che non vengono dati a caso, visto che tra i lavori da portare a termine c’era l’approvazione degli emendamenti e poi dello Statuto per intero.
Obiettivo saltato anche stavolta in buonissima parte per Fabio Scaccia – uno dei componenti di giunta – che non ha retto la costante opposizione di Ventura, Milazzo e Brancato sugli emendamenti, soprattutto quelli legali all’art. 12.. Scaccia ha lasciato l’aula facendo mancare i voti utili necessari. Un colpo alla sua stessa maggioranza contro cui è intervenuto, a seduta finita, lo stesso presidente, Pietro Agen, con un “chiederò le sue dimissioni”. Probabilmente uno sbotto più che una vera intenzione. Lo Statuto, quindi, salta il voto anche stavolta. Il nuovo appuntamento è stato già fissato per il 12 febbraio, sempre alle 15.30. Salvo imprevisti, ovviamente.
Gli altri punti all’ordine del giorno, invece, sono stati esaminati e approvati. Sì, dunque, al verbale della seduta precedente con 2 astenuti e 1 contrario. Passano anche i bilanci, tranne uno. Quelli consuntivi delle tre singole Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, per il periodo 1 gennaio 2017 | 03 settembre 2017, dei quali due commissariali (Catania e Siracusa). Gli interventi contrari, con un imbarazzo evidenziato da Francesco Tanasi e condiviso dal presidente, non sono mancati soprattutto per i due bilanci di Catania e Siracusa per i quali il Collegio dei revisori era diverso da quello in carica fino al 3 settembre. “Il collegio dei revisori di Catania – sottolinea Alfio Pagliaro – conosceva solo il bilancio della CCIAA di Catania perché l’aveva controllato, ma non quelli di Siracusa e Ragusa. Imbarazzo ad approvare dei bilanci consuntivi che non hanno verificato. Il problema insomma è sull’approvazione non sul contenuto. Nulla questio, quindi, sul contenuto che è conforme alle scritture contabili, ma sul fatto che un organo, che non ha verificato mese per mese, sia chiamato ad approvarlo” conclude Pagliaro. Il bilancio di Catania si approva con un voto contrario. Si approva anche quello di Ragusa e si rinvia quello di Siracusa perché pare non corrisponderebbero 500mila euro tra il bilancio effettivo e la relazione dei Revisori. Passa anche il bilancio preventivo settembre-dicembre della Camera del Sud Est. Certo votato a gennaio ha più il sapore di un bilancio consuntivo, ma è il “risultato della somma contabile di quattro dodicesimi dei bilanci preventivi del 2017 delle tre Camere di Catania, Siracusa e Ragusa” ha spiegato il segretario Alfio Pagliaro.
Il commento di Riccardo Galimberti, componente di giunta della Super Camera del Sud Est. “Nel gioco della democrazia ci sta anche il gioco dell’ostruzionismo, ma ci può anche stare il disdoro di chi cerca di lavorare molto seriamente in giunta. E va sottolineato che il presidente Agen all’inizio dell’ultima seduta del Consiglio ha dato, molto democraticamente, la parola a questa minoranza sottolineando che “possiamo parlare a lungo di queste cose quando in realtà vorremmo fare altre e ben più importanti cose”. Il consigliere Milazzo del Cna – precisa Galimberti – che si oppone dicendo che il programma non riporta ciò che vorrebbe un suo quaderno dei sogni sembra non non aver ascoltato le parole di Agen negli ultimi due Consigli: “Facciamo lo Statuto e poi cominciamo a fare le cose, con le risorse”. Ecco perché può anche accettarsi che un consigliere – che di natura è un sanguigno e non un flemmatico ed è pure un dirigente d’azienda per il quale le ore hanno un valore doppio – consideri tempo perso queste discussioni sul nulla. Avremmo potuto fare un passo avanti approvando lo Statuto e i suoi emendamenti secondo le regole della democrazia, ma prima o poi ci arriveremo a questo punto. «In più non dovremmo dimenticare che quella parte del Consiglio che è lì per fare opposizione non capisce che l’approvazione dello Statuto va a favore dello stesso Consiglio. Un Consiglio costruttivo troverà molto più spazio da parte della giunta nelle convocazioni, mentre adesso – conclude Galimberti – rischia di essere convocato solo due volte all’anno, dedicandoci solo al lavoro di giunta che è molto più costruttivo, veloce propositivo e di livello”.