PALERMO – Nervi tesi in commissione Bilancio all’Ars, dove è in corso da giorni l’esame della finanziaria presentata dal governo Crocetta. “Ci sono troppi interessi per i pochi soldi a disposizione e questo evidentemente sta facendo saltare i nervi a qualcuno”, si legge in una nota del gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle che denuncia una “vergognosa e immotivata aggressione” subita dal deputato pentastellato Giorgio Ciaccio.
L’autore dell’aggressione sarebbe, secondo quanto riferiscono i grillini, il collega del Partito democratico Giovanni Panepinto, che si sarebbe “scagliato contro Ciaccio, afferrandolo per un braccio, dopo essere salito sui banchi della commissione”. Solo l’intervento dei presenti, secondo il racconto del M5s, avrebbe evitato il peggio. Un episodio che ha portato i cinquestelle ad ababndonare i lavori della commissione e che sarebbe solo l’ultimo di un clima di tensione denunciato dai grillini, i quali raccontano di avere subito anche “insulti” davanti alla loro richiesta di una conduzione “più obiettiva” della seduta.
“Un atto incivile e gravissimo – dicono i cinquestelle – che non può passare inosservato. Chiederemo ad Ardizzone la sospensione del deputato, come previsto dal regolamento. Il decoro del Palazzo va misurato con la civiltà dei comportamenti e degli atteggiamenti, non certo con i centimetri delle cravatte che si è costretti ad indossare da queste parti”.
“E’ stato l’episodio clou del clima di nervosismo che ha caratterizzato le sedute della commissione – ancora la nota -, che ha proceduto a rilento e secondo i tempi dettati dalla maggioranza, senza rispetto delle persone e dei tempi fissati dalla presidenza. Abbiamo aspettato in continuazione, per ore, i loro comodi e i continui rinvii, determinati, evidentemente, dalla ricerca di un possibile accordo per spartirsi, con emendamenti da quartiere, le esigue risorse. La responsabilità del Pd, che ha ormai commissariato Crocetta – grande assente ai lavori – è ormai palese. Con l’ingresso dei molti cambiacasacca, imbarcati negli ultimi mesi, si è trasformato nel partito dei mille interessi personali”.
“Daremo battaglia in aula, anche perché questa disastrosa finanziaria, come sempre, serve solo a mettere qualche toppa qua e là, senza dare nulla di veramente concreto ai siciliani, in attesa delle riforme che il governo promette sempre, ma solo a parole”, conclude la nota.
*Aggiornamento ore 13.16
In tarda mattinata arriva la precisazione di Panepinto “in merito al diverbio” avvenuto in commissione. “Pur se rammaricato per l’aspra discussione verificatasi, mi preme precisare – spega – che sentire deridere ed apostrofare negativamente il duro lavoro messo in campo per impedire l’aumento dei canoni irrigui a carico degli agricoltori, già penalizzati dalla crisi del comparto, così come la ricerca di risorse per gli agricoltori di Licata e Palma di Montechiaro, che hanno visto nell’ottobre dell’anno scorso radere al suolo le proprie serre, ed il tentativo di salvare i consorzi universitari, in particolare quello di Agrigento, fa certamente male e porta ad inasprire gli animi. Il continuo e sistematico attacco al lavoro del Partito democratico subito per sette giorni e sette notti – sottolinea Panepinto – è una pratica difficile da tollerare e che lascia l’amaro in bocca ed esaspera”.