PALERMO – I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa hanno respinto la richiesta di sospensiva del calendario venatorio in Sicilia, avanzata da associazioni ambientaliste come Legambiente Sicilia, WWF, Lipu, Enpa, Lndc animal protection e Lega per l’abolizione della caccia.
Delle richieste che erano state respinte già lo scorso ottobre dal Tar e che adesso, dopo l’istanza presentata dagli ambientalisti, sono state confermate anche dai giudici amministrativi di secondo grado.
Il botta e risposta
Le associazioni avevano sollecitato l’annullamento, previa sospensione cautelare, del decreto con cui l’assessore regionale dell’agricoltura ha varato il calendario venatorio per la stagione 2023/24. Il motivo è che, per gli ambientalisti, la caccia nelle diverse zone colpite dagli incendi doveva essere vietata.
Una tesi contestata dall’associazione dei cacciatori unione associazioni venatorie siciliane, liberi cacciatori siciliani, associazione nazionale cacciatori, l’associazione Italcaccia Sicilia e la federazione italiana della caccia-consiglio Regionale Sicilia, assistiti dagli avvocati Girolamo Rubino, Massimiliano Valenza, Alfio Barbagallo e Angelo Sala.