Nomine, arriva il parere del Cga | Nessun veto dall'Ars sul governo - Live Sicilia

Nomine, arriva il parere del Cga | Nessun veto dall’Ars sul governo

Dopo lo scontro su alcune designazioni Musumeci aveva chiesto chiarimenti

 

PALERMO – I pareri negativi dell’Ars e della commissione Affari istituzionali del Parlamento regionale alle nomine non rappresentano un veto alle designazioni decise dal governo. “Nessuna norma vieta che il governo regionale, assumendosi le responsabilità politica o amministrativa del caso, proceda egualmente alla nomina”, si legge sul parere che il Cga (Consiglio di giustizia amministrativa regionale) ha fornito al presidente della Regione, Nello Musumeci. Il governatore aveva chiesto ai magistrati amministrativi di chiarire la natura dei pareri resi dalla prima commissione dell’Ars. Nei primi due anni di governo, infatti, non sono mancati i casi di bocciatura e adesso Musumeci incassa il punto a suo favore.

Il fatto risale allo scorso ottobre, quando nella Commissione al primo piano di Palazzo dei Normanni si è consumata una vera e propria guerra attorno alla nomina di Carlo Caputo, designato dalla giunta alla presidenza del Parco dell’Etna. La scelta non piaceva al Pd, creava malumori anche tra i Cinquestelle e sembrava essere avversata anche da ambienti di Forza Italia. Così in commissione Affari istituzionali si è creata l’impasse e alla fine il governo guidato da Nello Musumeci ha deciso di ritirare le designazioni e di chiedere un parere che è arrivato in questi giorni.

La prima delle questioni sottoposte dalla presidenza della Regione al Cga riguardava la possibilità di esprimere “valutazioni di ordine politico sulle nomine proposte dal governo per gli Enti sottoposti a vigilanza”. Sul punto l’opinione del collegio non è perentoria. Ogni volta che la commissione parlamentare si esprime sulla procedura della nomina e sulle capacità professionali, la qualità e i titoli dei candidati, è come se i parlamentari fossero un organo amministrativo. Se invece la commissione esprime un gradimento sulla persona nominata “allora è evidente che l’attività consultiva – essendo rivolta ad esprimere un giudizio politico – deve essere ritenuta attività politica o di controllo politico”.

Sembra chiaro così che il controllo politico può essere espresso. I magistrati si spingono oltre. “È evidente – scrivono i giudici nel parere – che la commissione sarà libera di precisare se abbia inteso, o no, esprimere un giudizio di natura esclusivamente politica; o se, mediante l’espressione del parere, abbia invece inteso concorrere allo svolgimento della funzione amministrativa”. E se la commissione volesse approfittare dei casi dubbi per fare valere una posizione politica? La decisione finale spetta alla Giunta che in quanto destinataria del parere, avrà il compito di capire qual è lo scopo con cui l’atto è stato adottato.

Più netta invece la posizione dell’organo consultivo sulla portata del parere negativo. La procedura fissata dalla legge stabilisce che a fronte dell’altolà da parte della commissione Affari istituzionali il governo possa porre la questione all’Ars che decide entro 45 giorni. Anche questo parere negativo però non vincola il governo. Così come spiegano i giudici, infatti, “in mancanza di una norma che vieti espressamente di adottare la nomina in caso di parere definitivo dell’Assemblea regionale siciliana, non resta che applicare il principio generale in forza del quale i pareri non sono mai, di regola, vincolanti”.

Alla luce di questa interpretazione, il Cga sembra smorzare il livello d’incisione del controllo dell’Ars sulle scelte discrezionali del governo. In questi anni non sono mancati i casi di nomine con il parere negativo capaci di bloccare l’esecutivo ma adesso i chiarimenti dei giudici indicano la strada. La commissione esprime il suo parere poi la parola finale spetta al governo che se ne assume le responsabilità politiche, se la nomina e sgradita, e giuridiche se ci sono problemi di procedura o mancano i titoli.


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