"Non accade anche a noi di lottare tra la paura e la libertà?" - Live Sicilia

“Non accade anche a noi di lottare tra la paura e la libertà?”

Un appello che monsignor Gaetano Zito avrebbe dovuto pronunciare il 6 febbraio 2019 dinnanzi al popolo agatino in via Crociferi.

“In questo periodo della storia della città e della nostra nazione, non accade anche a noi di trovarci a lottare tra la paura e la libertà? Perché ci lasciamo vincere dalla paura di dare una chiara testimonianza della nostra dignità di persone, di cristiani e di devoti? Sant’Agata ci insegni e ci aiuti a mettere in campo la forza della coerenza, la responsabilità di compiere ciascuno il proprio dovere, la consapevolezza che il contributo di ciascuno è indispensabile, la coscienza di un forte senso appartenenza civica”. Un appello che monsignor Gaetano Zito avrebbe dovuto pronunciare il 6 febbraio 2019 dinnanzi al popolo dei devoti in via Crociferi. A favore, cioè, di quella fiumana chiamata a raccolta dal canto delle Benedettine dedicato alla martire catanese, Stans beata Agatha. 

L’episodio

Quell’anno avviene però che la tradizionale “acchianata” di via Sangiuliano non si fa a causa delle vergognose angherie di quanti pretendono che la Festa sia cosa loro. Sembra una vita fa e quelle parole sono di un’attualità disarmante. Complice sicuramente il Covid. Ma non solo. Perché in futuro – inevitabile che sia così – arriveranno nuove tempeste che tireranno in ballo la dimensione della libertà. Così come è già stato con il cancro mafioso, un male che può riapparire senza che nessuno gli apra la porta. 

Monsignor Gaetano Zito è andato via prematuramente per un tumore che ha interrotto una doppia missione, quella di sacerdote e quella di storico. Le parole mai pronunciate in quel lontano 2019, appena qualche mese prima di una dipartita che ha preso molti in contropiede, fanno capolino in «Ciò che il buon Dio ha voluto per me» (Il pozzo di Giacobbe, 2021) miscellanea di studi dedicata a Zito e curata da Maurizio Aliotta. Un volume accolto nella collana Documenti e Studi promossa da «Synaxis», la rivista scientifica pensata nel laboratorio dello Studio teologico San Paolo di Catania, istituto che ha avuto per ben due sessenni Zito preside.   

Le Benedettine

Sono le monache Benedettine del Santissimo Sacramento a dedicare un’appendice che raccoglie alcune delle parole pronunciate da Zito durante i 27 anni di cappellania tre le religiose che vivono la clausura tra gli storici arredi del Settecento catanese. 

“Ascoltando una sua omelia – scrivono –, chiunque riusciva a capire che non si trattava di un prestampato, ma di un dire che sgorgava da se stesso prima di tutto. È come se quei sermoni consegnassero una bussola, una mappa, il diario di bordo di un viaggio interiore, di un diuturno lavorio alla luce dell’incontro con Dio, rassicurando e invitando semplicemente a diventare veri cristiani, con tutti i nostri pregi e tradimenti, ma anche con la sorprendente certezza di poter essere ritrovati, ri-convertiti, redenti. A rialzarsi nuovamente ogni giorno”. 

Gli studiosi

Ma la miscellanea è soprattutto una raccolta di studi figli di esperienze disciplinari differenti e argomenti multipli. Oltre all’omelia pronunciata da monsignor Salvatore Gristina durante le esequie di Zito, dentro vi sono le ricerche di Francesco Aleo, Marcello Badalamenti, Gianluca Belfiore, Orazio Condorelli, Salvatore Consoli, Angelo Giuseppe Dibisceglia, Gabriella La Mendola, Adolfo Longhitano, Francesco Luvarà, Giovanni Mammino, Gianluca Maria Millesoli, Adriano Minardo, Egidio Palumbo, Vittorio Rocca, Rosalba Sorice, Giuseppe Speciale, Mario Torcivia e Andrea Vella. 

L’augurio di Maurizio Liotta, curatore del volume e preside emerito del San Paolo, è che i contributi presenti nella “ miscellanea possano essere più che un ricordo, ma un affettuoso saluto nel modo più consono all’amico e allo studioso”. 


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