Non mettete a rischio l'Ismett - Live Sicilia

Non mettete a rischio l’Ismett

Sulla vicenda e sulla storia dell'Ismett, riceviamo e pubblichiamo una lettera del professore Luigi Pagliaro, fra i protagonisti della nascita della struttura.

 1. Prima dell’ISMETT

• Nella seconda metà degli anni ’80 la Divisione di Medicina dell’Ospedale Cervello che allora dirigevo cominciò ad avere il problema dei molti pazienti siciliani con cirrosi epatica la cui sopravvivenza esigeva un trapianto di fegato. In mancanza di risorse regionali ed essendo in quegli anni ancora limitate le possibilità di trapianto in Italia, mandavamo questi cirrotici in centri trapianto stranieri. Per i pazienti siciliani e per le loro famiglie, il trapianto di fegato era dunque carico di immensi disagi. I pazienti si recavano, in un momento per loro drammatico, in un paese straniero, senza conoscerne la lingua; i familiari dovevano trovare un alloggio, dove rimanere anche per mesi, abbandonando per quel periodo il resto della famiglia e il lavoro. Drammi umani immensi e un peso economico difficilmente calcolabile, per loro e per la Regione. Al Dicembre 1996 erano stati inviati dalla Medicina del Cervello e trapiantati 196 pazienti, mentre 300 erano in lista d’attesa, seguiti ambulatoriamente con più o meno frequenti esigenze di ricovero.

 2. Nasce l’ISMETT

• Dopo una serie di tentativi d’istituire in Sicilia e con risorse locali un centro chirurgico per il trapianto del fegato e dopo il loro fallimento, i primi contatti da cui nacque l’ISMETT furono stabiliti da me e dal Dr Palazzo con Ignazio Marino, allora Professore associato presso lo University of Pittsburgh Medical Center (UPMC), già allora con Thomas Starzl uno dei più attivi e qualificati centri americani per il trapianto di fegato. Sarebbe troppo lungo ripercorrere i problemi e le soluzioni per la creazione del progetto. Ma grazie alla collaborazione di molte persone e alla saggezza del Governo Regionale dell’epoca (On Giuseppe Provenzano Presidente, On. Alessandro Pagano Assessore alla Sanità) il progetto riuscì e chi scrive conserva gelosamente l’invito del Presidente della Regione alla cerimonia di inaugurazione dell’ISMETT per mercoledì 9 giugno 1999. Sarebbe troppo lungo elencare chi partecipò al progetto. Mi limito a ricordare Thomas Detre, grandissimo personaggio e Dean dell’UPMC; Rosy Bindi, Ministro della Salute; a Palermo, il Cardinale Pappalardo, il Sindaco Leoluca Orlando, e i presidenti dell’Ospedale Civico Giorgio Ragona e dell’Ospedale Cervello Angelo Paino.

 3. ISMETT. Operosità e progresso

I trapianti di fegato hanno avuto un numero in progressione dal luglio 1999 a oggi, fino a un totale di oltre 900 di cui 150 pediatrici, da cadavere o da vivente, con sopravvivenze fra le più alte nel mondo. Dal 2004, data dell’apertura della nuova sede sorta utilizzando un’area di parcheggio abusivo dell’Ospedale Civico, l’ISMETT ha anche eseguito oltre 110 trapianti di cuore, oltre 110 trapianti di polmone, e varie decine di trapianti contemporanei di più organi. Gli operatori – chirurghi, medici, anestesisti, radiologi, tecnici, infermieri – sono In gran prevalenza giovani siciliani la cui formazione ha avuto luogo a Pittsburgh nell’UPMC, senza passare attraverso i tempi burocratici che regolano l’accesso ai pazienti americani di operatori sanitari stranieri. Un grande vantaggio reso possibile dalla convenzione Regione-UPMC.

La qualità professionale dell’ISMETT è stata del tutto recentemente resa manifesta dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per la “cura e ricerca nell’insufficienza terminale di organo”, un’area nella quale la collaborazione con l’UPMC è stata ancora una volta fondamentale. E’ dunque vitale, se non si vuole arrestare all’oggi il continuo sviluppo della formazione e delle competenze dell’ISMETT, seguitare la collaborazione e l’osmosi fra la Regione e l’UPMC.

4. ISMETT senza collegamenti a UPMC

Fino ad oggi la Regione non ha rinnovato la convenzione con l’UPMC, che scade l’ormai prossimo 31 dicembre. La Regione taglierebbe così il collegamento dell’ISMETT con l’UPMC, e, attraverso l’UPMC, con il progresso scientifico e tecnologico. Lo segnala con allarme la lettera di 14 Associazioni di pazienti impegnati nella donazione e nei trapianti pubblicata dal Bollettino dei Comitati Consultivi, qui riportato in allegato. La Regione scriverebbe così un altro capitolo in quel cahier de doleances che è “Se muore il Sud” di Stella e Rizzo; si allontanerebbe dalla saggezza degli anni 1997-1999; taglierebbe una corsia che si è dimostrata vitale per l’efficienza e lo sviluppo dell’ISMETT, e – la cosa più importante – per le terapie avanzate e i trapianti in Sicilia.

A chiusura di questa lettera, una considerazione e un allarme personali. La considerazione. Ho trascorso una vita a curare malati e a insegnare medicina nella sanità pubblica, un’esperienza coerente con l’impegno nella nascita dell’ISMETT, senza cariche o interessi da guadagnare o da difendere. L’allarme. Non vorrei che il mantenimento e il continuo adeguamento al progresso scientifico della qualità dell’ISMETT fossero messi a grave rischio di appassire da incomprensibili incurie della politica.

Professore Luigi Pagliaro

 


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