Con la sua firma è stata realizzata gran parte di Catania. Compravendite, cessioni, Vincenzo Ciancico, notaio, studio in un palazzo storico di piazza Trento, è a pieno titolo uno dei potenti della città. Un potente al quale si rivolgevano spesso altri potenti, ma qualcosa, all’improvviso, tra una compravendita e una locazione deve essere andato storto. Il notaio, già presidente dell’ordine, è finito ai domiciliari per falso in atto pubblico, peculato e truffa aggravata. Il primo a prendere le distanze da Ciancico è stato proprio il consiglio notarile di Catania, che ha fatto sapere di “aver segnalato, dopo verifiche interne, alla Procura la violazione dell’obbligo di versamento di parte delle imposte ”. Da quel momento è iniziato un procedimento disciplinare nei confronti di Ciancico che, secondo il consiglio notarile, “ha costituito la base sulla quale si è fondata la relativa azione della Procura”.
Le indagini condotte dal sostituto procuratore Tiziana Laudani, sono durate circa un anno. Secondo l’accusa, il notaio Ciancico avrebbe creato un sistema quasi perfetto per arrotondare: stipulava gli atti, si faceva consegnare le somme per le imposte dovute (registro, ipotecarie e catastali) e, invece di trasmettere all’agenzia delle entrate l’atto originale sottoscritto dai clienti, ne avrebbe inviato uno falso – da lui stesso predisposto – inserendovi una “falsa” clausola con la quale il professionista autoliquidava le imposte secondo un regime fiscale agevolato nella maggior parte dei casi non spettante ai contraenti. Ciancico avrebbe intascato la differenza tra le imposte dell’atto originale e quelle dovute. Per questo, gli investigatori della Guardia di Finanza avrebbero scoperto un conto corrente cointestato al notaio e alla moglie.
Nell’ultimo anno sono stati sequestrati numerosi documenti presso l’archivio notarile di Catania e presso l’agenzia delle entrate. Alcuni clienti di Ciancico hanno rilasciato spontanee dichiarazioni che avrebbero confermato l’ipotesi investigativa. Sotto la lente della magistratura ci sono circa 40 contratti che Ciancico avrebbe evitato di registrare, secondo alcune indiscrezioni sarebbero sorte numerose controversie tra vecchi proprietari e nuovi acquirenti che dopo aver pagato profumatamente il notaio, non risultavano titolari del bene.