CATANIA. A fregarci tutti fu quel “Buongiorno Catania”.
Il titolo d’apertura immaginato già mesi prima dalla mente di chi, del resto, era sempre un passo avanti. Di chi era direttore perché voleva esserlo e farlo: e che dopo una cazziata al telefono ti restituiva la dignità e l’orgoglio di continuare a fare questo mestieraccio.
Quelle due parole scelte erano la sintesi, forse anche banale, di ciò che stava per cambiare in qualche modo per sempre nel panorama dell’editoria e dell’informazione. A Catania e dappertutto.
Il giornalismo on line, fino ad allora bistrattato, timido e sottovalutato stava per prendere definitivamente piede ed a capirlo per primo dalle nostre parti era stata l’’unicità di Francesco Foresta. Sempre un passo avanti, appunto. Avanti, ma mai oltre le righe.
Sì, probabilmente fu davvero quel suo “Buongiorno Catania” che ci fregò tutti. Che strinse le persone di quella redazione in un vincolo inscindibile fatto di esperienze professionali così diverse, così caratterialmente opposte, in un contesto locale dagli schemi già collaudati, rigidi e chiusi.
Con questi presupposti, quanto tempo si sarebbe potuti durare?
Esattamente nove anni dopo da quel 29 ottobre del 2012, il “Buongiorno Catania” di oggi diventa quasi un auspicio di speranza. Con un ciclone alle porte. In una nottata passata ad attendere gli aggiornamenti della Protezione civile. Con le tastiere dei computer di redazione pigiate come se fosse pieno giorno per quel desiderio irrefrenabile di dover informare il lettore che è il giuramento non scritto di ogni cronista che si intende tale.
A LiveSicilia è sempre stato così.
E non c’è il rischio di autoincensarsi perchè anche noi di errori ne commettiamo tanti; perchè certamente non saremo i numeri uno; perchè ammiriamo tante testate e tanti colleghi che svolgono un lavoro enorme e di qualità.
Quello che sappiamo bene, però, è che nove anni di Livesiciliacatania sono un traguardo che va un pò più in là del simbolo numerico.
Sono stati nove anni di schiena dritta e di etica. Sono stati nove anni di dedizione e lealtà nei confronti di ogni singolo lettore. Sono stati nove anni meravigliosi ma anche profondamente difficili in un contesto nel quale parlare e raccontare, tanto per fare un esempio, di mafia, collusioni e inchieste diventa un esercizio di nervi e resistenza.
Una missione che condividiamo assieme ai colleghi di Palermo che mai come in questi giorni di tempesta abbiamo sentito umanamente e professionalmente a fianco.
Nove anni dopo, continua a essere “Buongiorno Catania”. E lo sarà per tanto tempo ancora.