Fondi e idee contro racket e usura| “Le denunce aumenteranno del 30%”

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21 Febbraio 2012, 18:22

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Nove milioni e mezzo per quattro progetti. Con un obiettivo unico, al di là delle modalità operative: diffondere la cultura antiracket e la ribellione concreta al pizzo. La Federazione Antiracket Italiana e Addiopizzo hanno ottenuto il via libera a un pacchetto di interventi in tutto il Sud Italia: l’ultimo sì è arrivato con la firma apposta dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, dal responsabile dell’autorità di gestione del Pon Sicurezza Nicola Izzo e del commissario nazionale antiracket Giancarlo Trevisone ai progetti, che da oggi interesseranno, oltre alla Sicilia, anche Campania, Puglia e Calabria.

Il primo progetto, realizzato in partenariato con la Fai, prevede la costituzione di due sportelli di solidarietà alle vittime del racket e dell’usura a Palermo e a Napoli. Obiettivo dichiarato, assistere chi denuncia con un più saldo rapporto con le istituzioni, le associazioni antiracket e antiusura, le banche e le forze dell’ordine. Il progetto, che durerà tre anni, è stato finanziato per un milione e 797 mila euro.

Il secondo progetto, invece, punta alla divulgazione della conoscenza di estorsioni e usura attraverso la promozione di una rete dedicata. L’operazione, che anche in questo caso prevede interventi per tre anni, avrà due basi in Sicilia (una nella parte occidentale dell’Isola, l’altra nella parte orientale), due in Campania (una a Caserta e una a Napoli), una in Puglia e una in Calabria. Il piano operativo, anche in questo caso svolto in partenariato con la Fai, è stato finanziato per 3 milioni e 524 mila euro.

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Il terzo progetto, invece, riguarderà soltanto la Sicilia. Si tratta dell’estensione dell’esperienza del Consumo critico antiracket, il circuito dei commercianti che dicono “no” al pizzo: a Palermo e nella sua provincia e a Gela si punterà a incentivare le denunce e creare un movimento collettivo più ampio di quello già esistente con un percorso che in tre anni riceverà fondi ministeriali per 1.469.977,75 euro.

Infine, lo stesso progetto sarà esportato nel resto della Sicilia. Anche in questo caso per un’operazione della durata di tre anni, sono stati stanziati 2 milioni e 782 mila euro che puntano alla creazione di una rete di consumo critico che offra condizioni vantaggiose di mercato per i commercianti che rifiutano di pagare il pizzo e sono pronte a denunciare gli estorsori.

Finanziamenti che fanno ben sperare Addiopizzo. L’associazione, infatti, si spinge a stimare un aumento delle denunce del racket e dell’usura del 30%, un migliore accesso ai benefici per chi denuncia estorsori e usurai (anche in questo caso più 30%), seimila imprenditori in più che aderiscono al consumo critico, 5.000 professionisti in più pronti a ribellarsi al racket, un raddoppio delle adesioni alle associazioni antiracket e un aumento del 60% delle costituzioni di parte civile.

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21 Febbraio 2012, 18:22

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