Nuova tempesta sull'Ast, bilancio: ecco i rischi - Live Sicilia

Nuova tempesta sull’Ast, bilancio: ecco i rischi

Il collegio dei revisori dei conti si è dimesso nei giorni scorsi per contrasti con il Cda

Ennesima tempesta all’interno dell’Ast, la società del trasporto pubblico nell’orbita della Regione siciliana. Dopo le inchieste giudiziarie che ne hanno coinvolto i vertici ecco un’ altra turbolenza: quella finanziaria e gestionale. Il collegio dei revisori dei conti, infatti, si è dimesso nei giorni scorsi per contrasti con il Cda,  composto dal presidente Santo Castiglione e dal forzista Eusebio D’Alì e da Tania Pontrelli espressione di Fdi. Un crescendo di botta e risposta che ha visto il collegio contestare la mancata approvazione di due bilanci e il Cda rispondere contestando altre inadempienze.

Situazione debitoria

Il tutto gravato da una situazione debitoria pesante (e già conosciuta) con 70 milioni circa di esposizione  (15 verso i fornitori, 20 verso l’agenzia delle entrate e 32 di scopertura bancaria verso il gestore della tesorerie) e 25 milioni di crediti vantati dalla Regione. Quella che si apre sarà una settimana fondamentale per l’azienda che conta 774 dipendenti (574 diretti e 200 in somministrazione ma rinnovati da tempo). Lunedì 30 sono stati convocati i sindacati che incontreranno l’azienda. Il giorno dopo sarà il turno del presidente della Regione, Renato Schifani, che ha convocato la governance dell’azienda ma anche le associazioni datoriali.

Le richieste dei sindacati

I sindacati chiedono di conoscere il contenuto di una relazione che due esperti hanno redatto sulla situazione aziendale prima che questa venga affrontata dalla giunta e dagli assessori di riferimento. “Da questa dipende il  futuro di 774 lavoratori”, nota Dioniso Giordano, segretario della Fit Cisl. Sul futuro dell’azienda gravano anche le norme nazionali ed europee che impongono la sostituzione degli autobus (circa 200) non più a norma con le regole antinquinamento a partire dal prossimo anno.

Le possibili soluzioni

Tra le soluzioni ci potrebbe essere un nuovo contratto di servizio per fare ricadere le attività di Ast in un perimetro più preciso. In questo momento, infatti, non potrebbe neanche svolgere il servizio urbano che garantisce in alcune città, come a Siracusa, ad esempio, perché non previsto da alcun contratto o convenzione.

Tratte del Tpl

Poi c’è anche il tema delle tratte del Tpl che dovrebbero andare a gara il prossimo anno. “Ci sono i grandi operatori nazionali pronti a partecipare alla gara, quante delle aziende siciliane avranno possibilità di vincere?”, si domandano gli esponenti dei sindacati.  “Ripeto da tempo che questa azienda ha debiti a dismisura”, dice invece Agostino Falanga segretario della Uil Trasporti, “e sono stato querelato… Per salvare tutte le aziende servirebbe creare un consorzio con i privati per la Sicilia Occidentale e uno per la Sicilia orientale”. 


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