Sicilia, nuovo contratto dei Regionali: c'è la bozza con gli aumenti

Contratto dei Regionali, c’è la bozza ma Messina boccia l’idea dell’Aran

I sindacati si schierano con l'assessore

PALERMO – Il presidente dell’Aran, Accursio Gallo, formula la sua proposta per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali, ma l’assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica Andrea Messina la boccia e lo invita a rivedere quanto scritto. Martedì 17 ottobre, nella sede dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, il commissario straordinario, ha consegnato ai sindacati del pubblico impiego la bozza del nuovo contratto per il comparto non dirigenziale della Regione e oggi arriva la bocciatura da parte di Messina. Secondo l’esponente della Giunta Schifani non c’è “corrispondenza”, né “coerenza” tra l’atto di indirizzo con il quale la Giunta aveva indicato le linee guida per il nuovo contratto e il lavoro portato a termine da Gallo. La contestazione principale riguarda la mancata riclassificazione del personale, della quale non c’è traccia nella proposta di Gallo.

Il No di Messina alla proposta di Gallo

L’assessore alla Funzione pubblica ha scritto una lettera a Gallo, nella quale si evidenziano cinque punti di disaccordo con la bozza dell’Aran. Messina contesta prima di tutto il mancato rispetto di quanto voluto dalla Giunta, che nella sua comunicazione aveva chiesto all’Aran di “semplificare il sistema della contrattazione, regionale e integrativa”. Nessuna novità, oltre che sulla riclassificazione, neanche sul punto relativo alle “posizioni organizzative”. Anche per quanto riguarda le procedure di attribuzione delle progressioni economiche “la proposta – si legge nella lettera di Messina – non risponde a quanto previsto”. Disattese anche le indicazioni sulla “revisione delle indennità”.

Gli aumenti previsti per i Regionali

La bozza prevede aumenti lordi che vanno dai 58,55 ai 137,90 euro per ogni busta paga mensile in base alle categorie d’appartenenza dei dipendenti (A, B, C e D) e alle posizioni al loro interno. Al puzzle, tuttavia, manca un tassello fondamentale: la riclassificazione del personale, attesa da anni. Il capitolo viene “subordinato” alla disponibilità finanziaria e così, al momento, la bozza conferma sostanzialmente l’attuale classificazione del personale. La trattativa per l’atteso rinnovo è comunque formalmente partita, anche se la bozza presentata da Gallo è stata bocciata da Messina.

Il no del Siad-Csa Cisal alla bozza dell’Aran

La proposta del commissario Aran trova porte chiuse anche da parte dei sindacati. Il Siad-Csa Cisal plaude alla lettera di Messina: “Va incontro alle nostre richieste – dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto -. Si tratta infatti di una proposta non condivisibile e ci auguriamo che questo dia nuovo impulso alle trattative. Già in occasione dell’incontro di martedì scorso – continuano Badagliacca e Lo Curto – avevamo evidenziato che il rinnovo del contratto deve camminare di pari passo con la riclassificazione del personale e che la bozza presentata dall’Aran non aveva recepito tutte le indicazioni arrivate dal governo. Ci auguriamo che questo rimetta la trattativa sui giusti binari per dare risposte concrete ai dipendenti regionali anche sulle posizioni organizzative, sulle indennità, sulle progressioni economiche”.

La Cisl Fp: “Dall’Aran proposta inverosimile”

Piovono critiche verso il vertice dell’Aran anche dalla Cisl Fp Sicilia: “La proposta di contratto collettivo regionale di lavoro dei dipendenti regionali avanzata dal commissario è inverosimile, inadeguata e irricevibile – affermano Paolo Montera e Fabrizio Lercara, rispettivamente segretario generale e responsabile per l’ente Regione della Cisl Fp Sicilia -. Bene la nota dell’assessore Messina che riporta la contrattazione nell’alveo di un confronto costruttivo. Adesso confronto riprenda all’interno delle direttive date dal governo”. La Cisl Fp sottolinea che la proposta è difforme dall’atto di indirizzo con cui la giunta regionale ha autorizzato l’Aran Sicilia a svolgere la contrattazione. In particolare, mancano i riferimenti alle norme per l’impiego delle risorse per la riclassificazione. “Non si evince – affermano – alcuna valorizzazione del diritto alla crescita professionale attraverso una riqualificazione del personale divenuta, sempre più, ormai improcrastinabile. Non c’è alcuna riscrittura dei profili professionali in relazione alle nuove esigenze sia della pubblica amministrazione regionale”. E infine: “Il governo nomini un Comitato direttivo dell’Aran Sicilia qualificato senza incomprensibili rinvii, che rubano tempo ai dipendenti della Regione e a tutto quello che ruota intorno alla Pubblica amministrazione regionale”.

Cobas/Codir: “L’Aran faccia chiarezza”

Sulla vicenda interviene anche il sindacato Cobas/Codir, che parla di un “gioco degli equivoci” che rischia di fare saltare le trattative per il rinnovo del contratto. “A questo punto l’Aran, per fare chiarezza, faccia subito un calendario dei lavori per velocizzare la trattativa inserendo in contrattazione tutte le nostre proposte che rappresentano le rivendicazioni dei dipendenti regionali”, ancora il sindacato.

L’incontro governo-sindacati

Del nuovo contratto dei dipendenti regionali e della riclassificazione si era parlato anche in un incontro tra il governo regionale e i sindacati avvenuto il 20 settembre. A Palazzo d’Orleans Schifani e l’assessore all’Economia, Marco Falcone, illustrarono ai sindacati i contenuti della manovra e rassicurarono sulle intenzioni del governo in merito al rinnovo del contratto e alla riclassificazione.


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