Nuovo governo all'Ance Palermo |Miconi è il nuovo presidente - Live Sicilia

Nuovo governo all’Ance Palermo |Miconi è il nuovo presidente

Da sinistra, Fabio Sanfratello (presidente Ance Palermo uscente) e il successore Massimiliano Miconi

L'avvocato palermitano succede a Fabio Sanfratello. "L'obiettivo è ridare centralità al ruolo del costruttore"

PALERMO – Massimiliano Miconi è il nuovo presidente dell’Ance Palermo. L’associazione dei costruttori edili del capoluogo ha votato il suo nuovo governo eleggendo l’avvocato palermitano, candidato unico per la successione di Fabio Sanfratello che ha ricoperto il ruolo di presidente per sei anni.

Miconi è stato eletto a grandissima maggioranza dall’assemblea ordinaria riunitasi nella sede dell’Ance di Palazzo Forcella De Seta, durante la quale è stato eletto anche il nuovo consiglio direttivo, di cui fanno parte i neoconsiglieri Salvatore Russo, Giuseppe Puccio, Angela Pisciotta, Mario Puglisi, Adriana Stillone, Gaetano Scancarello, Fabio Florio, Francesco Paolo Sorti e Riccardo Galioto.

Miconi, 47 anni, è socio e procuratore generale della Impre.Co.Ge. S.r.l., consigliere e amministratore delegato della Costruzioni Immobiliari S.r.l. e consigliere della Imar S.r.l. Tra i fondatori del Gruppo Giovani Imprenditori di ACEP – Associazione Costruttori Edili di Palermo – ne è stato per due mandati presidente e ha ricoperto anche le cariche di componente dei Cda della Cassa Edile di Palermo e dell’Ente Paritetico C.P.T. Ha ricoperto sin qui a anche il ruolo di vicepresidente di Ance Sicilia e componente delle Commissioni Nazionali Ance Edilizia e Fiscalità nonché della R.I.A.S.

“Il mio impegno principale sarà quello di ridare centralità al lavoro ed al ruolo del costruttore – ha detto il neo presidente – che deve rimpossessarsi della dignità storica del suo lavoro che la crisi del settore e la disattenzione della politica oggi gli hanno strappato. Il futuro delle nostre proposte passa dalla condivisione di una mappatura delle tantissime opere piccole, medie e grandi su cui innescare un percorso virtuoso che porti alla loro manutenzione e messa in sicurezza. I danni del dissesto, i rischi per tutti gli edifici con la loro inadeguatezza – edifici scolastici e pubblici in primis – le strade fatiscenti, la generale arretratezza infrastrutturale delle opere primarie e la inesistenza di quelle secondarie, sono e saranno alcuni dei temi su cui dialogare, scontrandoci anche se necessario, con la nostra area metropolitana, a partire ovviamente dal Comune di Palermo. Tutto ciò – conclude Miconi – non può non passare attraverso un costante dialogo con i rappresentanti del territorio, comprendere, ascoltare, conoscere e sollecitare tutti per assistere al meglio gli associati”.

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