Il primo messaggio di cordoglio, sul profilo di Natale Caravello – secondo la cronaca fin qui disponibile, assassinato da un ragazzo che avrebbe avuto un interesse per la figlia (qui la precisazione della famiglia) – è arrivato a non molta distanza dai primi lanci dei giornali. Scrive un parente: “Insieme a te è volato un pezzo del nostro cuore. Sembra tutto così surreale”. Invece, già quel corpo era tragicamente e concretamente disteso sull’asfalto di via Matera, a Brancaccio, circondato da lacrime e scene di disperazione.
Natale Caravello aveva precedenti, aveva commesso errori, ma il suo passato non c’entra con il tremendo esito di cui è rimasto vittima. Nel suo profilo parlava sempre di lavoro e di casa. In un commento a un amico che gli chiede notizie, risponde: “Lavoro e casa, casa e lavoro…”. Era un giardiniere. Tante persone lo stanno commemorando.
“Lo conoscevo bene, conosco la mamma e la sorella – dice Franco Butera che è un punto fermo della ‘Missione evangelica Gesù luce del mondo’ -. Natale frequentava la missione, era una persona splendida. Non poteva vedere le persone, gli altri, che soffrivano ora stava uscendo pazzo per aiutare quei mischini dell’Ucraina, le donne, i bambini… Faceva la spesa ai più bisognosi, era generoso. Io stamattina sono rimasto scioccato. Gli errori? Ma gli errori, fratello mio, li facciamo tutti. Anche io ho fatto i miei. Se il Signore entra nella tua vita, la cambia”.
La corsa di Natale si è fermata ieri sull’asfalto di Brancaccio, durante il confronto con Alessandro Sammarco, il ragazzo che ha confessato, una versione da vagliare. La famiglia Caravello, dunque, ha detto la sua: “Siamo distrutti da questa tragedia, ma vogliamo precisare una cosa. Il ragazzo che ha sparato non era fidanzato con la figlia di Natale Caravello. Non stavano insieme. Lui era uno che la cercava con insistenza, fino alla molestia, ma da parte della ragazza non c’era nessun tipo di consenso, anzi… Natale era un uomo buono, voluto bene da tutti ed era un padre amorevole e attento. Vogliamo vivere il nostro dolore nella discrezione, ma era importante fare questa precisazione”.