PALERMO – Colpito mentre era a terra. Le indagini fanno cadere uno degli ultimi misteri sulla dinamica dell’omicidio di Daniele Discrede, ucciso a colpi di pistola davanti al suo deposito di bibite in via Roccazzo.
La conferma arriverebbe da due elementi. Il primo sarebbe cristallizzato nelle immagini delle telecamere di sicurezza che mostrano il rapinatore che fa fuoco mentre Discrede tenta di rialzarsi. Il secondo elemento arriva dall’autopsia eseguita sul cadavere del commerciante i cui esiti si conoscono solo adesso. Discrede è stato raggiunto da quattro colpi di pistola. Tutti esplosi da un’arma a canna corta e “oltre il limite della breve distanza” fissato in “50-60 centimetri”.
Dunque, l’assassino non fece fuoco nel corso di una colluttazione corpo a corpo, ma quando Discrede era già finito per terra dopo che con la sua motocicletta aveva cercato di travolgere i rapinatori. Sulla camicia e sulla polo verde della vittima non sono state trovate tracce di polvere da sparo, inevitabili quando i colpi vengono sparati da distanza ravvicinata.
L’ipotesi della rapina resta quella privilegiata dagli investigatori della Squadra mobile coordinati dal pubblico ministero Ennio Petrgini. Una rapina, con il più tragico degli epiloghi, commessa da qualcuno che conosceva bene i movimenti di Daniele Discrede. L’analisi dei filmati ha spiegato cosa è accaduto. Sono le 21 e 45 del 25 maggio, Discrede esce dall’ufficio. Va a prendere la motocicletta che si trova poco distante dall’ingresso laterale del supermercato “L’isola del risparmio”. La figlia lo attende vicino al cancello che separa il piazzale dell’ufficio dalla strada. Quando torna, nel frattempo, i rapinatori sono entrati in azione. Giungono con una Citroen C4 che blocca il cancello. Le telecamere immortalano il primo dei tre rapinatori. Ha il volto travisato. Uno dei bambini si piazza accanto alla bambina, impugnando una pistola. Quando Discrede vede la scena, lo “punta” con la sua Bmw. Non sappiamo se lo abbia investito oppure se sia riuscito a scansare la motocicletta perché nel frattempo è uscito fuori dall’inquadratura. La moto cade per terra. Probabilmente è Discrede che la lascia cadere. Poi, entra nel campo della ripresa la mano armata del rapinatore. È caduto, forse investito o forse ha fatto un balzo per evitare di essere investito. A questo punto entra in azione il secondo rapinatore. Anche lui è armato e travisato.
Vengono esplosi sette colpi. L’autopsia svela che quattro hanno raggiunto il bersaglio. Due all’addome – i fori sono ravvicinati – uno all’avambraccio e il quarto al polso. Tutti a sinistra. Nessuno è stato sparato durante un orpo a corpo con la vittima. Che era per terra, stava tentando di rialzarsi, quando è stato colpito a morte. Infine, i malviventi fuggono. La macchina sarebbe stata trovata bruciata lungo la strada che conduce a Bellolampo.