Gli investigatori della Squadra Mobile di Trapani ne sono convinti: quello di Baldassare “Badassano” Marino è stato un omicidio di mafia. E ancora questa mattina indicavano due segni colti sul luogo del delitto scoperto ieri mattina dinanzi all’officina EuroCar Diesel di contrada Samperi a Marsala. Il corpo senza vita di Marino, 67 anni, imprenditore del calcestruzzo, è stato rinvenuto dentro la sua auto, una Opel Strada furgonata, ferma proprio a pochi metri dall’ingresso dell’officina. I due segnali sono quelli intanto dell’uso dell’arma. A uccidere Badassano Marino sono state almeno due o addirittura tre scariche esplose probabilmente da due fucili caricati a pallettoni. Poi c’è il macabro rituale di una sorta di corona a forma di croce fatta con tralci di vite ma composta da mani che sapevano benissimo cosa fare per non far passare inosservata quella croce, e così è stato.
Non è nemmeno escluso che i tralci siano stati presi dalla stessa vettura di Marino che era quasi un magazzino di roba e attrezzi ambulante, anche tenuto in modo igienico poco sicuro, quasi fosse un carro porta bestiame che un’automobile. Ma era il carattere di Badassano Marino, solito muoversi in maniera fin troppo trasandata. L’autopsia verrà eseguita domani pomeriggio, è stata disposta dal pm della Procura di Marsala Antonella Trainito. Questo dovrebbe essere l’ultimo adempimento di competenza della magistratura marsalese prima di trasferire il fascicolo alla Procura antimafia di Palermo per l’ovvia competenza, trattandosi di un delitto di Cosa nostra. Soprannominato “Baddasano occhi caddusi” anni addietro è stato coinvolto in un alcune vicende che adesso gli investigatori stanno rileggendo. Intanto le indagini tra traffico di droga e mafia, per traffico di droga ha patteggiato una condanna e poi per i suoi rapporti con la mafia finì sorvegliato speciale, prima del patteggiamento un periodo di latitanza in Angola, andando indietro nel tempo c’è però la scomparsa per lupara bianca del fratello risalente agli anni ’70. A seguito di questo episodio Baldassare Marino per un periodo di tempo si trasferì ad Arezzo, avendo perciò paura che lui restando a Marsala poteva correre dei pericoli.
Un altro fascicolo che viene visto è quello dell’ultimo omicidio in ordine di tempo avvenuto a Marsala e che viene inserito nell’ambito di contrasti all’interno della criminalità organizzata e cioè quello di Ciccio Gerardi commesso a Marsala nel febbraio 2012. Gerardi fu ucciso da colpi di arma da fuoco esplosi da un fucile caricato a pallettoni. Gerardi e Marino avevano una abitudine in comune e cioè quello di prendersi cura di cani. Gerardi venne assassinato dinanzi al cancello della sua villetta dove era andato a dar da mangiare ai suoi cani. Baldassare Marino ieri di buon mattino era a contrada Samperi per portare da mangiare a dei cani che lì teneva. Secondo la ricostruzione chi gli ha teso l’agguato conosceva bene questa sua abitudine e quindi lo aspettava, ma non è nemmeno escluso che lo stesso Marino possa avere dato lì appuntamento a qualcuno. Il primo colpo di fucile lo ha raggiunto all’inguine all’esterno dell’auto, poi lui ha cercato di risalire in auto per fuggire via ma ancora una volta il killer o i killer hanno continuato a sparare.
Per il medico legale la morte di Marino è stata conseguenza del primo colpo di fucile, i pallettoni gli hanno reciso l’arteria femorale, provocando un veloce dissanguamento. Altro particolare che ha attirato l’attenzione degli investigatori della Polizia quello che Marino si occupava di una impresa di calcestruzzo ed è cosa notoria che Cosa nostra trapanese da tempo in questo comparto ha affondato le proprie mani. Marino potrebbe essere stato di ostacolo in qualche affare oppure ritenendo di potersi permettere di alzare la testa può avere reagito con un qualche rifiuto ad una richiesta arrivata dai mammasantissima.