PALERMO – Annullata con rinvio la decisione del Tribunale del Riesame che aveva confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Giovanni Riggio, reo confesso dell’omicidio di Giuseppe Mattina, pregiudicato ucciso nel maggio scorso ad Agrigento.
Riggio, palermitano di 29 anni, difeso dall’avvocato Marco Martorana, subito dopo l’omicidio si era costituito al commissariato Brancaccio, consegnando i vestiti sporchi di sangue e l’arma del delitto, un coltello da cucina. Fu lui a raccontare che avevano deciso di aprire un’officina meccanica. Le richieste di denaro di Mattina sarebbe divenute pressanti. L’assassino si sentiva minacciato. Temeva per la sua famiglia. L’ultima discussione sarebbe degenerata.
Secondo la ricostruzione dell’avvocato Martorana, Riggio si sarebbe solo difeso. Il triste epilogo della vicenda fermerebbe ogni pericolo di reiterazione di reato. Gli arresti domiciliari sarebbe sufficienti a garantire le esigenze cautelari. Adesso il Riesame si dovrà pronunciare di nuovo. Nel frattempo Riggio resta detenuto.

