CATANIA – Si concluderà con l’esame del collaboratore di giustizia Giuseppe Mirabile, ex reggente della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano di Catania, la lista dei testi chiamati a deporre dall’accusa nel processo sul duplice omicidio di Angelo Santapola e Nicola Sedici. Il Presidente della Corte Rosario Cuteri ha infatti accolto la richiesta dei pm Agata Santonocito e Antonino Fanara. Il processo, che è uno stralcio dell’inchiesta “Iblis”, mira a fare piena luce sulla rocambolesca e mortale ascesa ai vertici di Cosa Nostra catanese di Angelo Santapaola. Il cugino di Nitto venne trovato carbonizzato insieme al suo fedele gregario Nicola Sedici, nel 2007 dentro un casolare diroccato in contrada “Monaco” a pochi chilometri dal centro abitato di Ramacca.
Inserito nella famiglia mafiosa di Catania dal 1996, Giuseppe Mirabile è stato per anni il reggente insieme allo zio Alfio e al fratello Paolo. Condannato all’ergastolo per l’omicidio Filippo Motta, avvenuto nel 2002 nella piazza centrale del comune calatino di Ramacca, da alcuni mesi insieme al fratello ha deciso di collaborare con la giustizia svelando le dinamiche e i segreti interni a Cosa Nostra. “Tragedie” e scontri tra boss e picciotti che per anni si sono consumati per scalare la gerarchia del clan, con gli storici capi martellati dagli ergastoli nel ruolo di spettatori interessati.
Nel processo, dove sono imputati il boss Vincenzo Aiello e Salvatore Dibennardo, titolare di un lavaggio auto a Palagonia (CT), la sentenza potrebbe arrivare prima della pausa estiva. Dopo Giuseppe Mirabile toccherà infatti ai due uomini essere sentiti, per poi passare agli eventuali testi delle difese e infine alla requisitoria da parte dei pm.
All’interno del fascicolo del processo, dopo una proroga concessa ai periti per la trascrizione, ha trovato spazio con l’ormai avvenuto deposito anche un’intercettazione captata con una microspia nella clinica emiliana “Rehabilitation Institute Montecatone”. Per diversi anni nella struttura sanitaria trovò posto come paziente l’ex reggente mafioso Alfio Mirabile. Costretto alla sedia a rotelle dopo l’attentato subito nell’aprile del 2004 a Catania, quando un commando gli sparò alle gambe. Ad essere in gioco allora come nel 2007 era l’egemonia all’interno della famiglia mafiosa catanese.